Internet è un ricettacolo di materiali piratati e Google non fa eccezione. Nel 2013, il motore di ricerca ha ricevuto 235 milioni di richieste per cancellare link e rimandi a contenuti protetti da diritto d’autore e diffusi illegalmente online. A Mountain View, secondo quando dice il Rapporto di trasparenza sullo scorso anno redatto dalla stessa azienda californiana , stanno lavorando per garantire a editori e case di produzione il rispetto delle leggi sul copyright. Rispetto al 2012, le proteste e le richieste di intervento sono quadruplicate. I risultati della pulizia virtuale, però, non sono stati ottimali. Solo 25 milioni di link sono effettivamente spariti dai risultati di ricerca, mentre altri 210 milioni risultano ancora raggiungibili . L’attività di cancellazione è lunga e complicata. Il portale più colpito è stato Lynda.com (1 milione di lamentele ricevute), ma tutti i siti di peer to peer sono finiti nell’occhio del ciclone: colossi come Nbc Universal, Warner Bros., Microsoft, Disney e Fox sono tra i più attenti nel preservare le proprie opere (dischi, serie televisive, software e lungometraggi). Google può insomma considerarsi il primo spazzi della rete.
Google infestato dai link pirata

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