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14 Febbraio 2014 | Attualità

Dieci anni di Flickr e fotografie social

Tocca a Flickr, in queste ore, festeggiare i dieci anni di attività . Il servizio di photo-sharing è stato lanciato a metà febbraio del 2004: in poco più di due settimane raccolse oltre 6mila scatti, pochi mesi più tardi fu acquisito da Ludicorp, piccola società canadese che nel corso del 2005 cedette la piattaforma a Yahoo!, che permise a Flickr di espandersi e raccogliere fino a 228 milioni di utenti (dati del gennaio 2014). Nel frattempo, le foto social, virali o meno, con filtri o al naturale, sono diventate una delle manie del web 2.0 , con Instagram acquistato da Facebook per 1 miliardo di dollari e Flickr che cerca di smarcarsi dalle più popolari e volgari imitazioni, dandosi un’aria professionale e provando a divenire una vera e propria agenzia fotografica online, con l’archivio a disposizione di giornali, tv, siti web, purché disposti a pagare per usufruire dei contenuti, oltre a un accordo con Getty Images. Insomma, il servizio di Yahoo! vorrebbe attirare utenti ed editori con la promessa di compensi (per i migliori fotografi) e materiali d’alta qualità (per i secondi). Il progetto sembra poter funzionare, anche grazie ai miglioramenti tecnici del sito : dal 2005 a oggi, il limite massimo di caricamento degli scatti è passato da 1 Mb a 200 Mb, una maggiore attenzione alle funzioni social e alla gestione dei gruppi interni, così da catalogare al meglio i materiali e favorire lo scambio tra gli utenti. Ogni giorno nascono 500 nuovi gruppi, mentre ogni secondo sono caricate 72 fotografie, il 40% delle quali inviate automaticamente attraverso gli smartphone. Lo spazio gratuito a disposizione di ciascun iscritto è stato recentemente incrementato fino a 1 terabyte, mentre il metodo di archiviazione ha un nuovo algoritmo, capace di visualizzare scatti secondo criteri precisi e molto particolari.  Flickr cresce, meno pubblicizzato di Facebook o Twitter ma a passo veloce : “ Si scattano davvero molte fotografie e in alcuni casi poi ci dimentichiamo di averle salvate da qualche parte. Non per questa ragione però sono fotografie inutili che dovrebbero essere eliminate, anzi, più passa il tempo più è probabile che questi scatti acquisiscano importanza, ecco perché sarà interessante trovare dei modi per far riscoprire agli utenti i loro ricordi” , dice l’ad della compagnia. E chissà che tra una nostalgia e l’altra non si celino immagini capaci di riassumere questi volatili anni del web 2.0.

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