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5 Giugno 2014 | Attualità

L’altra Belen lotta contro Google e Yahoo!

Essere omonimi di un personaggio famoso sembrerebbe qualcosa di cui scherzare con gli amici. Per Maria Belen Rodriguez, modella argentina, l’omonimia con l’altra Belen Rodriguez è una maledizione che dura da 8 anni. Sin dal 2006 , infatti, cercando il suo nome con i motori di ricerca Google e Yahoo! si viene portati su siti a luci rosse e a servizi di escort che nulla hanno a che fare con lei ma che tuttavia utilizzano sue foto. Già nel 2010 un giudice le ha dato ragion e, riconoscendo il suo diritto a un risarcimento dopo che aveva intentato una causa contro i due motori di ricerca. L’incubo, però, non è finito. “ Google e Yahoo! mi hanno rovinato la vita. Dover spiegare ogni giorno che non sono una prostituta è un problema” ha dichiarato la modella. Le cose non sono certo migliorate quando l’altra Belen è diventata particolarmente popolare in rete a causa di un video hard reso pubblico dal suo fidanzato di un tempo, Tobias Blanco. Maria Belen Rodriguez ora ha intentato una nuova causa contro BigG nel tentativo di far rimuovere i link che associano la sua immagine alla pornografia, sostenendo che hanno causato un danno irreparabile alla sua reputazione. Google, dal canto suo, ha fatto sapere di non ritenersi responsabile; lo sono invece i siti che utilizzano impropriamente l’immagine della donna: “i motori di ricerca sono piattaforme neutrali che non creano né controllano i contenuti del web” ha dichiarato l’azienda di Redmond alla Cnn. Si tratta della stessa linea di  difesa che Google ha tenuto anche in Europa nella vicenda relativa al diritto all’oblio, ma che tuttavia non ha convinto la Commissione Europea.

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