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6 Giugno 2014 | Attualità

Clic gonfiati per Corriere.it, Rcs sotto accusa

Piccolo terremoto in Rcs Mediagroup: l’editore è finito nell’occhio del ciclone per aver utilizzato strategie di marketing che hanno rimpolpato (falsandoli) il numero degli accessi a Corriere.it , versione online del  Corriere della Sera . A lanciare l’accusa è un lungo articolo di Wired , giornale di Condé Nast, secondo cui tramite il ricorrere dei così detti site under , ovvero pagine che si aprono al di sotto del sito visualizzato, si sarebbe incrementato il traffico dell’edizione web del Corriere . In pratica, Corriere.it si apre più volte, senza che i naviganti se ne accorgano (o almeno senza che se ne rendano conto immediatamente), in maniera automatica, a causa di un’impostazione degli annunci pubblicitari inseriti sul sito. Secondo la compagnia milanese, lo stratagemma è stato applicato esclusivamente nei giorni delle festività pasquali , in aprile, e ha fruttato poco più di 3 milioni di pagine viste, a dispetto di 740 milioni di impression totali raggiunte. Wired , però, non sembra avere dubbi: “Corriere.it ha gonfiato il traffico del proprio sito internet con l’acquisto di clic creati in automatico attraverso il così detto site under” . In questo modo, il giornale ha battuto, sempre nei giorni d’aprile, il rivale di sempre, Repubblica.it, per poco più di 15mila accessi unici (2,615 milioni per il quotidiano Rcs, 2,6 per quello del Gruppo Espresso).  Il marchingenio provoca traffico non umano, secondo molti fraudolento, ma è pratica diffusa ovunque nel mondo, Italia compresa . Il procedimento è semplice: si compra un’inserzione o un banner che, nel momento in cui si apre il sito, al di sotto dello stesso fa aprire un’altra finestra, spesso pubblicitaria o con contenuti audiovisivi, che viene conteggiata come una seconda visita al sito principale.  Pietro Scott Jovane, dopo il restyling di Corriere.it e le difficoltà tecniche riscontrate nei primi giorni dal nuovo portale, che avevano portato a dimezzarne l’audience, si era detto entusiasta dei rapidi progressi compiuti dalla testata online: “Se il lancio non ha funzionato, credo che siamo stati bravi nel correggere in corsa” . Forse con il trucco.

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