I tassisti protestano, scioperano e bloccano le città contro Uber , ma l’applicazione mobile per il noleggio rapido di auto con conducente non è mai stata tanto popolare come nelle ultime settimane. Tanto che i finanziatori hanno deciso di investire nel suo sviluppo con 1,2 miliardi di dollari, portando il valore complessivo della società di San Francisco a 18,2 miliardi . La quotazione è tra le più alte mai raggiunte da una start-up tramite venture capital . La compagnia, fondata appena quattro anni fa in California, per il momento è cresciuta grazie ai successi in patria e all’estero e grazie soprattutto alle linee di credito garantite da privati e fondi d’investimento. Tra i nuovi finanziatori figurano Fidelity Investments (con 425 milioni di dollari), Wllington Management (209 milioni) e Blackrock (175 milioni). Secondo fonti vicine all’operazione, avrebbero garantito fondi anche Google e Amazon. Uber, presente al momento in 128 città e 37 Paesi, ha così quadruplicato il suo valore nell’ultimo anno e ora attende un possbile compratore . Solo Facebook, valutata 50 miliardi di dollari nel 2011 da Goldman Sachs, aveva fatto meglio della taxi-app. Difficile ipotizzare nomi plausibili: qualcono ha detto Google, altri Amazon. Certo la compagnia di e-commerce potrebbe giovarsi della logistica urbana della start-up per implementare la sua rete di consegne locali. Il futuro del commercio elettronico vira verso servizi al dettaglio che Uber potrebbe sublimare. Per il frattempo, la tanto discussa applicazione ha trasformanto polemiche e cause in tribunale in soldi contanti.
Uber fa tesoro delle polemiche

Guarda anche: