Il Parlamento italiano ha inasprito le pene per chi esercita abusivamente la professione di giornalista : ora la reclusione è certa. Ad annunciare la virata legislativa è la Federazione nazionale della stampa, che ha dato conto della modifica dell’articolo 348 del codice penale che tratta l’argomento. Le attuali, blande, sanzioni lasceranno spazio a nuove più severe: i redattori e i collaboratori non iscritti all’Albo che si spacciano per giornalisti, fino a oggi potevano andare incontro a una reclusione fino a sei mesi o, in alternativa, a una multa da 103 a 516 euro. Ora la sanzione non è più alternativa al carcere, ma si somma allo stesso. “Chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione fino a 2 anni e con la multa da 10mila euro a 50mila euro ” , dice il testo rivisto. L’ultimo vaglio alla legge dovrà darlo la Camera dei Deputati entro l’autunno.
Giornalisti abusivi, ora il carcere è sicuro

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