Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

4 Luglio 2014 | Attualità

Dopo Striscia tocca alla Procura

Dopo le denunce per irregolarità nell’azienda telefonica Italiacom di Striscia la notizia ora è intervenuta la Procura di Palermo con un sequestro d’urgenza assieme ad altre aziende e beni riconducibili a Salvatore Castagna , l’imprenditore indagato per bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzazione di fatture false, truffa aggravata ai danni dell’Inps e di migliaia di utenti sottoscrittori di contratti di telefonia mai attivati. Stefania Petyx, nel gennaio 2014  aveva mostrato al signor Castagna un video in cui i clienti delusi dalla sua azienda lamentavano la mancata erogazione del servizio di telefonia, mentre i fornitori denunciavano di non essere stati ancora pagati. Il patron di Italiacom aveva garantito che si sarebbe impegnato a saldare i debiti con i fornitori e a risarcire i clienti insoddisfatti, ribadendolo nel servizio del giorno dopo. L’inviata di Striscia era tornata sulla vicenda una terza volta a febbraio, scoprendo che Italiacom aveva chiesto ai clienti un contributo di 100 euro per l’adeguamento della rete Adsl e altrettanti per recedere dal contratto. In proposito era stato interpellato il dirigente dell’Agcom Enrico Maria Cotugno, che aveva confermato l’irregolarità della prassi.

Guarda anche:

L’Italia sui giornali del mondo: 18 e 19 dicembre 2025

I media internazionali del 18-19 dicembre 2025 hanno concentrato l'attenzione sull'Italia principalmente per il suo ruolo nel vertice UE di Bruxelles, dove il Premier Meloni ha negoziato sia il...
accordo

Appalti sotto la lente per la sede del Governo italiano

Un articolo di stampa individua affidamenti diretti da Palazzo Chigi a soggetti implicati con l'ultradestra Trentanovemilanovecentonovantanove euro. Non uno di più. È questa la cifra che concentra,...

Sette italiani su dieci bocciati in grammatica

Secondo la ricerca condotta su 1.600 partecipanti, tra gli errori più comuni ci sono “pultroppo”, “c'è ne”, "ke fai?”. Un recente studio condotto da Libreriamo, media digitale dedicato ai...