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17 Novembre 2006 | Attualità

La tv attraversa i confini

Nel giro di pochi giorni arrivano AlJazeera English e France 24, mentre la Bbc affila le armi e punta al mondo arabo. Il mondo dell’informazione televisiva internazionale vive una nuova giovinezza in questi giorni. Grazie a satellite e internet le notizie volano in un lampo da una parte all’altra del globo, ma spesso la lingua utilizzata nelle trasmissioni può rappresentare un problema. La palla passa allora ai governi che mettono in campo investimenti consistenti per il lancio di nuove tv che parleranno a telespettatori di tutto il pianeta. AlJazeera per anni è stata chiamata la Cnn araba e ora che compie dieci anni si candida a diventare qualcosa di più. Il gruppo del Qatar ha lanciato il 15 novembre AlJazeera English , canale di news in inglese che raggiunge un pubblico di circa 80 milioni di telespettatori. L’emittente può essere vista via satellite (in Italia sulla piattaforma Sky), su tv terrestre, via cavo, tramite internet  e su tv cellulari. “Nessun altro canale di informazione internazionale è stato lanciato in un tale numero di abitazioni nel mondo” sottolinea Wadah Khanfar, direttore generale di Al Jazeera Network. Il canale ha assunto molti volti noti della Bbc come sir David Frost, l’unico giornalista ad aver intervistato gli ultimi sette presidenti americani e gli ultimi sei premier britannici. La tv trasmetterà in alta definizione inizialmente dodici ore al giorno destinate a diventare ventiquattro a gennaio. Il canale sostenuto dall’emirato del Qatar non sarà accessibile via cavo negli Usa. Fra l’altro, un sondaggio ha recentemente rilevato che il 53% degli statunitensi si opponeva al lancio del canale e due terzi pensavano che il governo americano non dovesse permettere la trasmissione negli Usa. Quattro le sedi principali del canale: Doha, Kuala Lumpur, Londra e Washington, oltre a uffici in tutto il mondo. Il marchio AlJazeera è famoso ovunque, anche per aver trasmesso i video di Osama bin Laden, ed è molto probabile che il popolo della tv sarà curioso di vedere se il canale offrirà un’informazione “imparziale ed equilibrata” come sottolineato da Khanfar. A inaugurare le trasmissioni sono stati servizi da Gaza, dal Darfur, da Tehran, dallo Zimbabwe e dal Brasile. La Francia si appresta a portare nel mondo la sua informazione attraverso France 24 , la tv ‘all news’ fortemente voluta dal presidente Jacques Chirac. L’emittente debutterà sul web il 6 dicembre alle 20.20 in streaming in tre lingue (francese, inglese, arabo). Entro le trentasei ore successive sarà trasmessa anche via cavo e via satellite. La Francia ha fatto le cose in grande e la tv, controllata pariteticamente da France Télévisions e TF1, disporrà per il 2007 di un finanziamento di 86 milioni di euro: 70 iscritti nella finanziaria 2007 e 16 non ancora utilizzati del 2006. Per il lancio il presidente di France 24 Alain de Pouzilhac pensa di proiettare sui palazzi di Place de la Concorde a Parigi i primi tg in francese, inglese e arabo. La tv potrà arrivare nelle case di 250 milioni di persone. La missione della tv, spiega la carta di France 24 è “coprire l’informazione internazionale con uno sguardo francese 24 ore su 24, sette giorni su sette”. L’emittente avrà “un approccio all’informazione rispettoso delle diversità, attento alle differenze e alle identità politiche e culturali” La Bbc non resta a guardare e si prepara a lanciare una tv in arabo nell’autunno del 2007 e una in farsi destinata all’Iran all’inizio del 2008. La tv in arabo manterrà “i valori tipici della Bbc e cioè accuratezza, indipendenza editoriale, imparzialità e allo stesso tempo cercherà di dare un’ampia varietà di punti di vista” spiega Salah Negm, direttore delle news. La tv “non avrà affiliazioni o subirà pressioni pubblicitarie, politiche o religiose” e trasmetterà inizialmente dodici ore al giorno. L’obiettivo è creare un servizio multimediale in arabo del quale fanno già parte la radio (attiva da 70 anni) e il sito internet. La tv dovrebbe raggiungere in chiaro ventun paesi tramite satellite o cavo. Una ricerca in sette capitali della regione ha rilevato che fra l’80 e il 90% degli intervistati è molto o abbastanza propenso a sintonizzarsi. Motivo? La fiducia nel brand Bbc. I costi operativi per realizzare il canale, di circa 19 milioni di sterline l’anno, saranno sostenuti con fondi del governo. Anche la tv in farsi andrà a completare l’offerta multimediale formata da radio e internet. Il canale trasmetterà inizialmente otto ore al giorno e sarà in chiaro via satellite o cavo. I costi operativi di 15 milioni di sterline l’anno saranno sostenuti dal governo britannico.  • Simona Montella

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