Zhao Yan, collaboratore cinese del quotidiano statunitense “New York Times”, è stato condannato in appello a tre anni di prigione per frode. Yan, in carcere da due anni con l’accusa di aver “divulgato segreti di stato”, era stato condannato in primo grado alla medesima pena per il reato di frode. Le autorità accusano il reporter di aver rubato della benzina a un contadino nel 2001, ma secondo la difesa si tratta di una scusa. Zhao Yan era stato arrestato il 17 settembre 2004, qualche giorno dopo l’annuncio da parte del New York Times che il leader Jiang Zemin era pronto a ritirarsi da capo delle forze armate. Secondo il suo avvocato le sentenze di primo e secondo grado “violano la legge cinese” e che questo caso “non è stato trattato secondo la legge e e non corrisponde all’impegno dei dirigenti cinesi di rispettare i criteri internazionali”. L’avvocato non è stato ammesso in aula.
Collaboratore del New York Times condannato in Cina

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