Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

21 Settembre 2021 | Ambiente

Archeoplastica: un’opera d’arte non biodegradabile

Con la plastica che popola il nostro mare, la guida naturalistica di Ostuni, Enzo Suma, ha realizzato il progetto “Archeoplastica”, un museo virtuale dedicato agli antichi rifiuti spiaggiati. Da settembre in programma anche mostre itineranti nelle scuole.

Un progetto di sensibilizzazione

Il museo nasce con l’obiettivo di sensibilizzare le persone a fare un uso moderato e un corretto smaltimento della plastica, mostrando gli oggetti recuperati durante le mareggiate come bottiglie, tappi, contenitori riconducibili a una produzione dagli anni 60 agli anni 80/90 del secolo scorso. In questo modo è facile comprendere l’immenso tempo che la plastica impiega a deteriorarsi. L’ideatore del progetto ha iniziato la raccolta dei reperti plastici sulla spiaggia di Ostuni nel 2018 e oggi possiede una collezione di oltre 200 rifiuti risalenti a una produzione di più di 50 anni fa. Tra i reperti più significativi visibili sul sito www.archeoplastica.it vi sono: un olio spray in commercio negli anni 70 al costo di 950 lire, un flacone di un detersivo degli anni 60, una lattina di Coca cola degli anni 70 e tanti altri prodotti appartenenti al secolo scorso riportati sulle spiagge dalle mareggiate ma ancora intatti.

La “Galleria degli orrori”

Le confezioni di questi prodotti sono state raccolte durante delle giornate organizzate per la pulizia delle spiagge e, una volta raccolte, si è passati alla seconda fase che prevede una catalogazione. Per datare un prodotto l’ideatore del museo utilizza la rete, studiando vecchie pubblicità e dove possibile fa riferimento alle date di scadenza riportate sulle confezioni. All’interno del museo virtuale è possibile vedere ogni reperto in 3D, conoscerne l’anno di produzione e il luogo del rinvenimento. Mentre all’interno della sezione “Galleria degli orrori” immagini forti ci fanno toccare con mano i disastri prodotti dall’uso intensivo e dallo smaltimento scorretto della plastica.

Il progetto è stato realizzato grazie alla risposta positiva della raccolta fondi. Attualmente 245 sostenitori hanno donato circa 9.000 euro, ma l’obiettivo dell’ideatore è raggiungere la cifra di 12.000 euro per poter acquistare del materiale utile a migliorare l’esposizione dell’archeoplastica raccolta.

di Serena Campione

Guarda anche:

Foreste protagoniste contro la crisi climatica per gli italiani

Una ricerca dell’Università degli Studi di Bari rivela gli aspetti chiave del rapporto della popolazione con i boschi. Come la tendenza a sovrastimare la superficie forestale reale sia nazionale sia...
Keep_Clean_and_Run_intervento_scuole_2

Keep Clean and Run sulla via Francigena Sud

Il plogging più lungo del mondo in corso dal 25 al 30 ottobre per promuovere educazione ambientale e cura del territorio Torna Keep Clean and Run, evento simbolo del plogging in Italia e nel mondo,...
nuclear-power-ulleo

Nucleare in Italia, il governo vara il ddl Pichetto

12 mesi per regolare i nuovi impianti "sostenibili". Le reazioni degli ambientalisti Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega (ddl) proposto dal ministro dell’Ambiente e...