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9 Gennaio 2008 | Attualità

A Matrix lo spettro di Meluzzi

Che cattivo servizio ha fatto ieri a Matrix lo psichiatra Alessandro Meluzzi al suo guru don Gelmini. E gliel’ha fatto prendendo le parti del prete accusato di molestie sessuali, sostenendolo oltre ogni ragionevole dubbio, come direbbero nei serial polizieschi di Raidue. Meluzzi così studiato e impostato davanti alle telecamere ha perso questa volta il filo di se stesso nel corso di tutto il programma condotto da Enrico Mentana. Il Meluzzi pensiero ha sciabordato a dritta e a poppa riuscendo a liquidare come peccatucci del passato cinque minuti ininterrotti di un reportage denso di precedenti penali a carico del Gelmini . Mica furto di mozzarelle al Pam, ma truffe di ogni dimensione, tutte accompagnate dall’immancabile requisitoria delle vittime: parlava così bene Pierino, ci faceva su come voleva. Va da se che non sta a noi fare un processo a Gelmini, tanto più che l’accusa non è di truffa, ma di molestie sessuali. Tutt’altra faccenda. E in realtà nemmeno ci importa nulla di don Gelmini in questo momento. Quello che è stato interessante era vedere un uomo pubblico trasformarsi per la passione . Una passione che ondeggiava tra il religioso e il pagano, sfiorando l’idolatria. Niente plastico della villa di Cogne davanti a Meluzzi, ma l’icona di un uomo, di un prete, che per lui non può fallire. E più cercava di convincerci dell’umanità e infallibilità di Pierino, più si avvolgeva in contraddizioni che, brutto dirlo, ha portato a provare pena per lui. Ne è uscito un Meluzzi apparentemente plagiato, inconsistente nel ragionamento davanti a un perplesso Mentana che gongolava da squalo del video davanti alla catarsi dello psichiatra che spingeva gli ascolti, ma consapevole di avere a che fare con un tema, un prete, che ha intorno a se un grande potere. Chi ha visto quella trasmissione non inviterà più Meluzzi a un programma  televisivo. E c’è il rischio che qualcuno si cercherà un nuovo psichiatra. Il suo carisma scomparso, la sua immagine uno spettro. Salvate il soldato Meluzzi.

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