È il primo ordine in Italia a ricevere il riconoscimento introdotto dal PNRR per attestare l’impegno all’inclusione e al rispetto
L’Ordine degli Avvocati di Milano ha ottenuto la Certificazione di Parità di Genere secondo la prassi di riferimento UNI 125:2022 introdotta dal PNRR. Si tratta del primo ordine forense in Italia a ottenere questo riconoscimento, che attesta l’impegno dell’ente nel promuovere un ambiente di lavoro equo, inclusivo, sicuro, rispettoso delle pari opportunità e contro ogni forma di discriminazione.
“Siamo orgogliosi di questo traguardo, che rappresenta non solo un riconoscimento, ma un nuovo punto di partenza per un impegno sempre più concreto sulla parità di genere”, dichiara il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Antonino La Lumia. “L’Ordine degli Avvocati di Milano vuole essere un esempio di coerenza: non solo nella tutela dei diritti attraverso le numerose iniziative rivolte ai cittadini, ma anche come modello di buone prassi all’interno della propria organizzazione. Questa certificazione conferma il nostro ruolo di innovatori e promotori di una cultura dell’eccellenza e dell’inclusione.
“Questa certificazione è il risultato di un lavoro di squadra e di un impegno condiviso all’interno dell’Ordine”, dichiara Carmelo Ferraro, dirigente dell’Ordine degli Avvocati di Milano. “È stato un percorso intenso, reso più agevole dal nostro approccio gestionale, da sempre fondato sul rispetto per le persone e sull’inclusività. Abbiamo definito un piano d’azione strutturato, che verrà implementato nei prossimi anni con un monitoraggio costante, per assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati”.
Il Piano Strategico per la Parità di Genere 2024-2026 prevede azioni concrete e misurabili per garantire l’equità all’interno dell’Ordine. I pilastri del Piano Strategico sono
– Valori e cultura: promozione della diversità e della parità attraverso la formazione e la sensibilizzazione.
– Governance: istituzione del Comitato per la Parità di Genere, che avrà il compito di monitorare e implementare le azioni previste.
– Politiche HR: adozione di criteri trasparenti nei processi di selezione, assunzione e progressione di carriera, garantendo equità salariale e pari opportunità.
– Comunicazione: utilizzo di un linguaggio inclusivo e implementazione di strategie per una comunicazione interna ed esterna coerente con i principi di parità.
– Conciliazione vita privata-lavoro: introduzione di strumenti di flessibilità lavorativa, tra cui smart working e part-time, per favorire il bilanciamento tra vita professionale e personale.
– Prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione e abuso: attivazione di strumenti per la segnalazione e gestione di eventuali episodi di discriminazione, molestie e mobbing.
di Daniela Faggion