Sarebbero state allineate per collegare le basiliche e il punto in cui il satellite tramonta la Luna sulla Città eterna
L’assetto urbanistico voluto per Roma da papa Sisto V avrebbe avuto un’ispirazione celeste, se non divina. Il cosiddetto Asse Sistino che collega gli obelischi di Santa Maria Maggiore e Trinità dei Monti – attraverso via Depretis, via Quattro Fontane e via Sistina – sarebbe allineato verso il punto più a nord in cui la luna tramonta sulla Capitale, in quello che viene definito ‘lunistizio superiore’. Si tratta di un fenomeno celeste estremamente raro, messo in collegamento con lo stradario di Roma dalle immagini riprese da Giangiacomo Gandolfi dell’Osservatorio di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, e da Gianluca Masi, del Virtual Telescope Project e dell’Inaf-Oar.

rome-Leonhard_Niederwimmer-Roma
La singolare relazione è stata presentata alla XII Conferenza internazionale ‘The Inspiration of Astronomical Phenomena‘ che si è svolta a Corfù. A studiare il progetto verso la fine del 1500 è stato l’architetto e ingegnere Domenico Fontana: si tratta di un tratto stradale di circa un chilometro e mezzo, orientato verso un azimut di 307 gradi e in leggera salita verso Monte Mario. Seguendo l’orientamento della chiesa paleocristiana già dedicata alla Vergine Maria, con l’asse sistino si creava un collegamento fra la chiesa stessa e la luna nel raro fenomeno che si verifica appena qualche decina di volte nel corso di una cinquantina di mesi, a intervalli di circa 18 anni.
di Daniela Faggion