Fra polemiche e soddisfazioni è partito il convegno di Audioradio a Santa Margherita. Il mezzo sta bene, lo testimoniano i 38 milioni di italiani che lo utilizzano ogni giorno, e comincia a raccogliere i frutti della pubblicità. Ma non sono solo rose. Aeranti-Corallo, che rappresenta l’emittenza locale, ha annunciato nei giorni scorsi che non avrebbe partecipato al convegno di Audiradio “che continua a disattendere l’atto di indirizzo sulla rilevazione degli indici di ascolto e di diffusione dei mezzi di comunicazione emanato da oltre un anno dalla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (delibera n. 85/06/CSP) nella parte in cui lo stesso prevede che i soggetti realizzatori delle indagini di ascolto debbano assicurare una equa ripartizione del proprio capitale sociale e debbano ispirare alla massima rappresentatività la compagine dei proprio organi di gestione” afferma Marco Rossignoli, Coordinatore Aeranti-Corallo. Aeranti-Corallo ha chiesto di acquisire una quota di partecipazione di Audiradio e di avere propri rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione e nel comitato tecnico, ma “tali richieste non hanno trovato accoglimento, con la conseguenza che l’emittenza radiofonica locale non può partecipare, in alcun modo, alle scelte di Audiradio” sottolinea Rossignoli. Felice Lioy, presidente di Audiradio ha ribadito che “il posto all’interno di Audiradio per voi c’è da tempo e potete entrare quando volete”. Ma la polemica non finisce qui: l’esecutivo di Aeranti-Corallo “ha deliberato di procedere alla presentazione di un formale ricorso alla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nei confronti di Audiradio per violazione dell’art. 2, commi 1 e 2 della Delibera n. 85/06/CSP della stessa Autorità”. Ma l’incontro va avanti e Lioy sottolinea come la radio vada “annoverata oggi tra i grandi mezzi classici e al tempo stesso tra i new media”, visto che viene seguita sempre più anche attraverso “i-pod, internet, apparecchi cellulari e altri sistemi multimediali”. Secondo Lioy le emittenti radiofoniche “hanno saputo introdurre vaste aree di interattività con i loro ascoltatori, hanno creato manifestazioni, iniziative ed venti che coinvolgono milioni di persone, hanno dato vita a promozioni, concorsi e giochi di grande successo, accrescendo la fidelizzazione e l’entusiasmo per il mezzo”. La radio, afferma Lioy, non è un mezzo facile da gestire e “dopo un processo di selezione naturale oggi sono rimasti in campo gli operatori migliori, sia a livello nazionale sia a livello locale, e la partita diviene via via più accesa e interessante”. Il fatturato pubblicitario delle radio italiane è di 600 milioni di euro e per il 2007 è stimata una crescita del 7%. A guidare gli ascolti in Italia nel secondo trimestre 2007 è Radiouno con ascolti medi giornalieri pari a 6,7 milioni di ascoltatori. Al secondo posto conferma per Radio Deejay con 5,4 milioni, seguita da Radiodue che raggiunge 5,2 milioni e da Rtl con 5 milioni. Per quanto riguarda le rilevazioni, Lioy ha annunciato che nel 2007 è stato aumentato del 70% il campione (120 mila interviste) ed è stata introdotta anche la rilevazione nel periodo estivo e con i telefoni cellulari.
A Santa Margherita è di scena la radio

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