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31 Ottobre 2008 | Attualità

Accordo Google-Yahoo! potrebbe saltare

In certe situazione l’amore reciproco non basta. Il matrimonio pubblicitario dell’anno tra il motore di ricerca Google e il portale Yahoo!, che da mesi fa discutere non solo l’America, potrebbe non andare in porto. Stando alle indiscrezioni di alcune persone vicine ai vertici, riportate dal Wall Street Journal, la società di Mountain View potrebbe abbandonare il progetto di joint venture, a causa delle difficoltà e delle restrizioni imposte dalla commissione Antitrust statunitense. Per ora le due compagnie internet non sono riuscite a raggiungere un accordo soddisfacente con il governo per l’implementazione di una partnership nel campo della pubblicità. Stando alle fonti vicine al dossier, l ‘interruzione dell’intesa potrebbe essere annunciata e avvenire già a metà della prossima settimana. L’accordo era stato stretto a giugno e consente a Google di vendere pubblicità per alcuni degli spazi online di Yahoo!. Se la joint venture, già rinviata, non andrà a buon fine per il portale sarà un brutto colpo, in cui sfumeranno 450 miliardi di dollari di guadagno all’anno. Yahoo! aveva già fatto naufragare il merger da 47,5 miliardi di dollari previsto e Microsoft.  In agosto i due colossi del web controllavano complessivamente più dell’80% del mercato delle ricerche sul web, secondo comScore Inc. e allora ci si aspettava che la conclusione dell’accordo sarebbe stata rimandata di meno di un mese. L’accordo era già stato osteggiato da più fronti e da più paesi. L’ultima organizzazione a scendere in campo per cercare di impedirlo è stata l’associazione di consumatori statunitense Public Interest Group , affermando che l’intesa potrebbe mettere in discussione la privacy dei consumatori. L’organizzazione ha inviato una lettera al procuratore generale degli Stati Uniti, Micheal Mukasey, il 22 ottobre il cui sosteneva che gli operatori pubblicitari in competizione con Google e Yahoo!, saranno costretti a raccogliere maggiori informazioni sulle utenze internet perché non saranno in grado di competere sui prezzi con i due leader del settore. Ad adoperarsi per impedire l’entrata in vigore dell’intesa sono anche la World Federation of Advertiser , che ha inviato un appello alla Commissione europea, e l’ Authority canadese . Non tutti però sono dell’avviso che questo matrimonio pubblicitario sia pericoloso: alcuni componenti della delegazione californiana del Congresso Usa hanno chiesto, in una lettera al dipartimento della Giustizia, di non bloccare l’accordo per evitare gli effetti negativi che il mancato sodalizio comporterebbe sul processo innovativo del settore internet.

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