“Un’auto non si può guidare in due” . Questa è la metafora automobilista usata da Vittorio Feltri per spiegare il suo addio a Libero . Secondo Feltri, il rapporto con il direttore della testata, Maurizio Belpietro, era diventato di cordiale fastidio : “due gentiluomini davanti a una porta aperta, che non sanno decidere chi deve passare per primo. E intanto viene notte” . E così il giornalista si prepara a tornare, per la terza volta, a Il Giornale , seppur non nelle vesti di direttore responsabile, ma in quelle di editorialista. “Da tempo Feltri ha rinunciato alla direzione – ha dichiarato il direttore de Il Giornale , Alessandro Sallusti -, sia negli ultimi anni di Libero sia qui al Giornale. Prima di andare via aveva già passato la mano a me. D’altra parte, Feltri è Feltri e non ha bisogno di un ruolo: scrive, consiglia, coordina. Alla fine un compito formale ci sarà. È una delle firme migliori che ci sono sul mercato e farà il giornalista a tutto campo” .
Addio Belpietro, Feltri torna al Giornale

Guarda anche: