Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per per le garanzie nelle comunicazioni, durante la relazione annuale al Parlamento, approfondisce la crisi del sistema editoriale italiano. Il settore “ risente più di altri mezzi del contesto di crisi finanziaria che ha interessato il mercato della pubblicità – ha detto Calabrò – I ricavi complessivi delle imprese mostrano una sensibile contrazione che investe sia l’editoria quotidiana che quella periodica : una contrazione imputabile alla riduzione della spesa pubblicitaria e ai cali delle vendite di giornali e prodotti collaterali ”. Il calo degli introiti pubblicitari ha fiaccato il ramo, dando il la alla ristrutturazione di grandi e piccoli editori. Secondo il rapporto, nel 2008 le cose sono andate meglio per l’editoria elettronica che, tuttavia, “rappresenta appena il 3,9% delle entrate complessive del settore”. Per questo “ l’Autorità sta monitorando con particolare attenzione la destinazione alla stampa del 60% delle spese per attività di comunicazione istituzionale da parte delle amministrazioni pubbliche, a cominciare dai Ministeri, per invertire una tendenza che desta preoccupazione”. A sostegno dell’editoria e di informazione cartacea, dunque, potrebbe arrivare un aiuto statale indiretto, con il reindirizzo mirato degli investimenti pubblicitari istituzionali, per sfangare la recessione e riequilibrare la precaria situazione di parecchie testate (più o meno importanti).
Agcom: 60% pubblicità istituzionale su stampa

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