Nuova Cina, la più grande agenzia d’informazione cinese, ha lanciato oggi la sua rete televisiva internazionale nel tentativo di espandere l’influenza all’estero del governo di Pechino. La China Xinhua News Network Corporation (Cnc), ha affermato il presidente dell’agenzia Li Congjun in una cerimonia a Pechino, “ offrirà una migliore visione della Cina al pubblico internazionale” , trasmettendo per 24 ore al giorno in Asia, Europa, America settentrionale ed Africa. Li ha aggiunto che la Cnc “ diffonderà notizie tempestivamente ed obiettivamente e sarà una nuova fonte di informazione per il pubblico di tutto il mondo” . Il servizio della Cnc verrà diffuso via cavo, via satellite, sui telefoni cellulari e su Internet. Il lancio della Cnc fa parte di un vasto programma di potenziamento dell’ “immagine” della Cina all’estero che riguarda anche gli altri due principali strumenti d’informazione gestiti direttamente dal governo di Pechino, il Quotidiano del Popolo e la China Central Television (Cctv). In passato la Cina ha spesso criticato il modo nel quale i mezzi d’informazione occidentali parlano del Paese, ritenendolo pregiudizialmente critico verso la Cina e il suo governo. L’insoddisfazione di Pechino per la “copertura” dei media occidentali si è manifestata con forza nel 2008 in occasione della rivolta anti-cinese nel Tibet. “ Mano a mano che crescono la sua influenza e la sua importanza sulla scena mondiale, è naturale che la Cina voglia diffondere il suo punto di vista nel mondo” , ha commentato Yu Guoming, professore di giornalismo all’Università del Popolo di Pechino. Nuova Cina (Xinhua in cinese) ha il rango di un ministero e il suo presidente fa parte del Consiglio di Stato, il gabinetto di governo. Oggi ha 13mila dipendenti e più di cento uffici all’estero. L’anno scorso, la Cctv ha lanciato un canale che trasmette 24 ore al giorno nei Paesi di lingua araba, raggiungendo un pubblico potenziale di 300 milioni di persone. Mentre moltiplica gli sforzi per raggiungere il vasto pubblico internazionale, il governo di Pechino non ha allentato la morsa sull’informazione all’interno del Paese. Tutti i mezzi d’informazione sono controllati dal governo e sono obbligati a seguire le indicazioni del Dipartimento per la propaganda del Partito Comunista Cinese guidato da Li Changchun, uno dei nove membri del potente comitato permanente dell’ufficio politico comunista.
Agenzia Nuova Cina lancia rete tv

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