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24 Febbraio 2023 | Attualità

Al CIMA di New York i manifesti commerciali italiani

Una trentina di fogli illustrati di artisti e designer esposti fino al 10 giugno al Center for Italian Modern Art.

Sono stati molti gli artisti e i designer che hanno prestato la loro abilità ai manifesti commerciali (quando ancora non erano “pubblicitari”) di aziende italiane, dagli Anni Venti fino al boom economico degli Anni Sessanta. E sono stati talmente interessanti alcuni dei risultati da meritare ancora oggi un’esposizione al Center for Italian Modern Art di New York dal titolo From Depero To Rotella: Italian Advertising Posters between Advertising and Art. Fino al 10 giugno si troveranno esposti manifesti firmati – fra gli altri – da Erberto Carboni, Fortunato Depero, Nikolai Diulgheroff, Lucio Fontana, Max Huber, Bruno Munari, Marcello Nizzoli, Bob Noorda, Giovanni Pintori, Enrico Prampolini, Mario Sironi, Albe Steiner. I fogli provengono dalle principali istituzioni italiane e da collezioni aziendali.

Manifesto Illy dalla Merrill C. Berman Collection - credits: sito CIMA New York

Manifesto Illy dalla Merrill C. Berman Collection – credits: sito CIMA New York

Rappresentati ci sono alcuni dei prodotti di aziende fondamentali per il Made in Italy, come Barilla, Campari, Olivetti, Fiat e Pirelli. La selezione, curata da Nicola Lucchi, parte idealmente dal 1926, quando il visionario Depero espose il “quadro pubblicitario” Squisito al selz alla Biennale di Venezia e si va a chiudere con il 1957, l’anno in cui andò in onda per la prima volta il Carosello della RAI, che segnò in maniera irreversibile i venti anni successivi di pubblicità. A completare idealmente il viaggio dei manifesti commerciali degli artisti italiani è presente al Cima anche una piccola selezione del lavoro di un altro artista, Mimmo Rotella, che fece della stratificazione dei manifesti strappati su tela la sua cifra artistica più conosciuta.

di Daniela Faggion

Da Depero A Rotella
Di <a href="https://www.telepress.news/author/daniela-faggion/" target="_self">Daniela Faggion</a>

Di Daniela Faggion

Emiliana di nascita, non ho ancora deciso dove mi piacerebbe mettere radici: nel frattempo sto in prestito a Milano dal 2000. Giornalista pubblicista dal 2003 e professionista dal 2006, ho lavorato per diversi media e pubblicato due libri. Scrivo per Telepress dal 2022 e mi occupo di attualità, scienze, ambiente, ed enogastronomia, sempre per raccontare l'Italia vista dal mondo e l'Italia in giro per il mondo.

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