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8 Gennaio 2022 | Attualità, Economia

Alimentari, fiore all’occhiello del Paese, i maggiori rincari nel 2022

Il 2022 si apre con un vero e proprio boom di rincari. Non solo l’ennesimo allarme contagi con la galoppante diffusione della variante Omicron in tutta Europa, ma a complicare la vita degli italiani anche la temuta stangata di costi di beni e servizi.

Le famiglie italiane, dopo aver sperimentato l’aumento dei prezzi dei pandori e panettoni (+20%), adesso fanno i conti con la crescita dei costi sui prodotti alimentari: dal pane alla pasta, frutta e verdura, carne, latte e latticini, insomma nulla sembra essere risparmiato.

Il rincaro dei costi energetici è ormai sulla bocca e nelle tasche di tutti. Le bollette di luce e gas sono schizzate alle stelle: l’aumento per le famiglie è stato stimato rispettivamente del 55% e del 41,8% e a cascata causerà altri rincari.

La colazione, a casa o al bar, diventerà sempre più costosa: colpa dell’aumento delle materie prime dovuto all’emergenza climatica e alla pandemia, che fanno lievitare i prezzi di latte, zucchero e caffè.

Tra gli aumenti previsti, e più sentiti dagli italiani, troviamo appunto il costo delle miscele di caffè, i cui prezzi sono ai massimi da dieci anni (+20% da inizio 2021). I chicchi costano molto di più per il maltempo che ha distrutto intere piantagioni e per i vincoli di approvvigionamento globale che hanno impedito l’esportazione del prodotto. Le difficili situazioni in nazioni esportatrici come l’Etiopia – prossima allo scoppio di una guerra civile – e il Vietnam – i contagi per Covid aumentano sempre di più – rendono l’aumento del costo del caffè una conseguenza inevitabile. Il Brasile è stato colpito da un improvviso cambio delle temperature che ha gelato la produzione per poi passare a un periodo di siccità. Di conseguenza, il raccolto nel 2022 si prevede molto scarno. Il problema è che i cambiamenti climatici non si limiteranno all’anno in corso ma proseguiranno negli anni avvenire.

Quali sono, dunque, le sfide future? Una colazione completa al bar sta per diventare un lusso per pochi, se consideriamo che per la sola bevanda si ipotizza un rincaro dagli attuali 1,09 euro di listino a 1,50 euro, unita a un cornetto oppure a un cappuccino si arriverà a pagare 3,4 euro e non più 2,4 (la media attuale). Questo perché anche i costi di latte, zucchero, uova e cacao stanno aumentando portando a un rincaro generale superiore al 40%.

A complicare i conti degli italiani, infatti, in base ai dati raccolti e alle denunce delle organizzazioni di settore, non sarà solo la colazione. Peserà di più anche il carrello della spesa. Frutta e verdura sono i generi alimentari che stanno subendo gli aumenti più pesanti. I maggiori costi della logistica, tra caro energia e carburanti alle stelle, unitamente a problemi meteorologici, hanno prodotto aumenti dei listini al dettaglio. Un incremento al di sopra della media, quindi, per frutta di stagione con +8,3%, verdure e vegetali di stagione con il +7,8%, e con la stessa percentuale il pesce fresco. Ancora il riso, la pasta e il pane con il +6,9% e l’olio con +6,1 cento. Nella prospettiva del 2022 l’alimentare è il comparto in cui si prevedono i maggiori aumenti: per il 65,5% degli italiani, infatti, i prezzi continueranno a salire (fonte: analisi effettuata per Il Sole 24 Ore dall’Istituto Noto Sondaggi).

A rischio rincari anche vini e bevande, a causa dei maggiori costi di imbottigliamento legati agli incrementi di vetro, carta, legno. Anche per la produzione di cereali i prezzi sono in salita, e ciò è dovuto al forte periodo di siccità che ha investito la scorsa estate il continente nord-americano, determinando un brusco calo della produzione (-40%): questo ha provocato un aumento dei prezzi fino al 90% in più rispetto a maggio – un record negativo che non si registrava dal 2008. L’aumento dei prezzi dei cereali, oltre a ripercuotersi sulla produzione di pasta e prodotti da forno, ha avuto effetti anche sulla produzione di carne e prodotti di origine animale, poiché sono aumentati i prezzi dei mangimi per il bestiame (semi e granturco). L’economia odierna vive di strette relazioni che influenzano settori produttivi apparentemente lontani. «In una fase delicata come quella che il Paese sta attraversando – dicono da Federconsumatori – è fondamentale mettere in campo ogni azione di monitoraggio e sanzione affinché il mercato non sia viziato da intollerabili fenomeni speculativi, che andrebbero ad aggravare ulteriormente i già forti rincari in atto, con forti danni alle famiglie e all’intero sistema produttivo».

L’assegno unico universale, gli aumenti delle pensioni e altre misure governative offrono lievi spiragli di luce per le famiglie. Ma bisogna fare di più e in fretta.

di Luisa D’Elia

 

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