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11 Marzo 2025 | Attualità

Alle Gallerie d’Italia una mostra per celebrare la genialità e creatività di Milano

Oggi la chiamiamo “Capitale della Moda” o “Capitale del Design” ma nel corso dei secoli Milano ha avuto soprannomi molto più ambiziosi. Veniva infatti chiamata “Eldorado degli artisti”, “L’ Atene della Lombardia”, “la Parigi d’Italia”. Titoli, come sottolinea lo storico dell’arte, Jacopo Veneziani usati per sottolineare il suo ruolo centrale nell’arte, nella cultura, nella creatività.

Il capoluogo lomabardo è sempre stata capace di attirare, architetti, artisti, pensator e innovatori. Non solo arte e  culturale ma anche ingegneria, tecnica e scienza. Basti pensare che Milano fu la prima città dell’Europa continentale ad avere una centrale termoelettrica nel 1883 su progetto di Giuseppe Colombo, la Centrale di Santa Redegonda. Inagurata poco dopo le centrale di Holborn a Londra e di Pearl Street a Manhattan.

Ma per quale motivo, artisti, pensatori e innovatori a un certo punto della loro vita hanno sentito il richiamo di questa città? E’ la domanda a cui vuole rispondere la mostra allestita alle Galleria d’Italia  “Il Genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento”, aperta al pubblico dal 23 novembre 2024 al 16 marzo 2025, in partnership con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e a cura di Marco Carminati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti, Paola Zatti.

Ultimi giorni per immergersi in questo lungo viaggio e per scoprire dal Medioevo al Novecento come questa città sia diventata un crocevie di talenti, idee, visioni.

A partire dal Medioevo, quando l’attività del grande cantiere del Duomo era guidata da maestranze tedesche, al Rinascimento, fortemente caratterizzato dalla presenza di Leonardo, passando attraverso le stagioni seguenti che vedranno lo straordinario fiorire del collezionismo e degli scambi culturali con città come Venezia e l’affermazione del mito della “capitale morale”, Milano giunge alle soglie del Novecento come città-officina, aperta e ricettiva nei confronti dei più significativi apporti esterni per la costruzione della Modernità.,

Nel Novecento poi, quando un sistema di gallerie ed esposizioni unico in Italia calamitava verso il capoluogo lombardo grandi personalità da tutto il mondo, la realtà artistica milanese è stata caratterizzata dal fecondo rapporto tra i maestri locali e quelli che da altri centri italiani portavano nuove sperimentazioni, decisive per aggiornare il gusto e la tradizione locale.

In mostra 140 opere tra dipinti, marmi, manoscritti, disegni, sculture, provenienti dalle raccolte e dai depositi dei musei milanesi e da musei nazionali e internazionali come il Mart di Rovereto, Gallerie dell’Accademia di Venezia, Galleria Borghese di Roma, Kunsthistorisches Museum di Vienna, oltre che da Fondazioni, collezioni private e dalla collezione Intesa Sanpaolo.

La mostra, suddivisa in dieci sezioni cronologiche, si avvarrà di un prestigioso catalogo contenente saggi e schede scientifiche che daranno conto dell’aggiornamento degli studi sui temi trattati e le opere in mostra.

L’esposizione è aperta fino al 16 marzo. Sul sito delle Gallerie d’Italia video di commento dei curatori accompagnano il visitatore a comprendere la dinamicità della città di Milano nel tempo e la sua continua evoluzione, attraverso l’operare di tutte quelle persone che sono passate dal capoluogo lasciando un segno e un cambiamento.

 

di Sara Giudice

genio di Milano

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