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1 Giugno 2023 | Ambiente, Attualità

Alluvione in Emilia Romagna, quanti danni all’agricoltura

Telepress.news intervista Giovanni Giambi di Agrisfera, cooperativa agricola che attraversa molte zone alluvionate dell’Emilia Romagna: “In alcuni punti non si coltiverà per almeno due anni”, spiega.

Una cosa così non l’aveva mai vista in 60 anni di vita e in 40 di attività agricola. Giovanni Giambi, direttore generale della grande cooperativa Agrisfera, spiega a Telepress.news i risultati delle prime ricognizioni condotte sui campi che vanno da Casal Borsetti ad Alfonsine, passando per Voltana, vicino a Conselice, il comune completamente allagato anche in centro paese. “Sui 3700 ettari di SAU complessivi della cooperativa abbiamo contato circa 1115 ettari allagati. Di questi”, spiega Giambi”, riusciamo a rimetterne a coltura già quest’anno forse 400”.

L’acqua tanto attesa

Per mesi non ha piovuto e gli agricoltori speravano disperatamente che venisse un po’ d’acqua. Poi però di acqua ne èarrivata troppa tutta in una volta, soprattutto dai fiumi, che insieme all’acqua hanno sversato fuori limo e fanghiglia che ristagnava sul fondo da anni e che è andata a rendere asfittici i terreni. “I più danneggiati sono quelli che si trovano nel raggio di un chilometro da un argine crollato o da un corso d’acqua esondato. Lì per almeno un paio di anni sarà davvero difficile lavorare, perché ci sono dai 5 ai 20 centimetri di melma depositata”. Progressivamente bisognerà arare e interrare la parte superficiale dei campi, ma il problema non è solo questo: “I terreni hanno cambiato il cosiddetto “piano di campagna”, cioè la superficie su cui si svolgono le attività agricole”, racconta Giambi. “In particolare, non abbiamo un’idea precisa di come sia messa la rete scolante: i fossi in superficie e i dreni interrati”.

Minacce impreviste

E se la melma rende asfittici i terreni, destano ancora più preoccupazione le sostanze inquinanti che si sono riversate sui campi con la piena, insieme ad altri ospiti indesiderati come vecchi ordigni bellici rimasti sepolti per quasi 80 anni. E poi c’è il peso dell’acqua, che oltre alla melma, porta un suo peso specifico che comprime il terreno e toglie aria.
In Emilia Romagna il settore ortofrutticolo conta su oltre 56.600 ettari di superficie coltivata, quindi la superficie di oltre mille ettari della cooperativa ha un buon valore statistico. “Al momento”, prosegue Giambi, “abbiamo calcolato di poter tentare almeno una semina per ottenere un’ultima, possibile coltura prima dell’autunno sul 30% dei terreni”. Sul rimanente 70% adesso è troppo presto per esprimersi e bisognerà valutare alla fine di giugno: “La stima, però, è che almeno un terzo di questi campi da ri-considerare resterà improduttivo per almeno un paio di anni”.

Danni economici

Nel 2022 la Fruit Valley italiana (così viene chiamata questa zona) aveva messo sul mercato una produzione lorda del valore di circa 1,2 miliardi di euro. Adesso di frutta ce ne sarà molta meno e i consumatori – italiani e stranieri – la troveranno sul mercato a prezzi decisamente superiori.
Il danno vero, però, resta sulle spalle degli agricoltori perché a saltare è il meccanismo di acquisto – investimento tiico del settore. “Le aziende soffriranno per anni”, conclude il direttore di Agrisfera. Il miliardo e mezzo di danni all’agricoltura calcolato all’impronta subito dopo l’alluvione è destinato, nel tempo, a salire come un fiume in piena.

di Daniela Faggion

In Emilia Romagna molte zone agricole soffriranno per anni

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