Tutto si può dire a Maria De Filippi & Co. tranne di non sapersi mettere in discussione. La nona edizione di Amici sta diventando un pregevole esempio di tv in fieri, con accorgimenti e modifiche a rendere il prodotto sempre più appetibile. Ieri sera finalmente si è assistito a un momento eliminazione degno di questo nome, con tempi e inquadrature degni di un talent-show che si rispetti. Il gioco, grazie al nuovo regolamento, è tornato a farla da padrone. A soccombere alla doppia sfida a squadre, vinta in ambedue i casi dai Blu, è stato il ballerino Michele Barile. Il duello finale si è consumato con il forte cantautore Pierdavide Carone, che si è immolato, sicuro della protezione incondizionata dei professori, per proteggere l’amata Grazia. Al contrario del suo cavaliere, la danzatrice sarebbe stata probabilmente condannata all’eliminazione. Il meccanismo, benché abbia punito un concorrente talentuoso e assicurato la prosecuzione del gioco a una meno meritevole, ha il pregio di aver fatto cambiare marcia al programma: la squadra vincente secondo il parere del pubblico sovrano indica due concorrenti della compagine avversaria e, a questo punto, sono i compagni stessi a dover scegliere la vittima sacrificale. Il sistema si ripete due volte e dà ai professori l’onore, o onere, finale di puntare il dito contro l’uno o l’altro alunno. Un mix fra X Factor, con la scelta dei giudici, e il Grande Fratello, con le nomination dei ragazzi. E, ovviamente, Amici, con esibizioni sempre convincenti e finalmente inserite in un contesto adeguato.
Amici: Pierdavide condanna Michele

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