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10 Dicembre 2013 | Attualità

Appello degli scrittori contro il Datagate

Oltre 500 tra i principali scrittori mondiali, e tra questi ben 5 premi Nobel, hanno firmato un appello comune contro lo “spionaggio di stato ” svelato da Edward Snowden e ammoniscono che le agenzie di spionaggio minacciano la democrazia. La loro influenza dovrebbe essere limitata da una nuova convenzione internazionale. Tra i firmatari, provenienti da 81 paesi diversi, sono da segnalare Margaret Atwood, Don Delillo, Orhan Pamuk, Guenter Grass, Arundhati Roy, Martin Amis, Ian McEwan, Hanif Kureishi, Anna Funder. Nell’appello gli scrittori chiedono alle Nazioni Unite di prendere l’iniziativa di creare una carta dei diritti per l’era digitale in modo da garantire la protezione dei diritti civili e della privacy nel mondo di internet. Nel testo si legge: ” Una persona sotto sorveglianza non è più libera; una società sotto sorveglianza non è più una democrazia; per restare validi i nostri diritti democratici devono poter funzionare sia nello spazio reale sia nello spazio virtuale…. la sorveglianza è un furto. I dati informatici non sono di pubblica proprietà, appartengono a noi. Quando vengono usati per prevedere il nostro comportamento, veniamo spogliati anche di un altra cosa, più essenziale: il principio della liberà volontà, un principio cruciale per la libertà democratica”.

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