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16 Ottobre 2007 | Economia

Apple annuncia il lancio di Leopard e risponde a Greenpeace

Dopo le accuse sulla presunta tossicità dell’iPhone lanciate da Greenpeace, Apple annunica il giorno di rilascio del nuovo sistema operativo Leopard : sarà venerdì 26 ottobre. Alle 18, contemporaneamente in tutto il mondo, sarà messo in vendita sia nei negozi retail sia online attraverso il sito Apple , che già è in grado di ricevere prenotazioni. Il prezzo di Leopard, sesta versione del sistema Mac OS X, è di 129 euro su AppleStore . I prezzi saranno: 119 euro per la versione singolo utente, 199 euro per il “family pack” (5 licenze d’utilizzo), la versione server che ha un costo di 459 euro con connettività fino a 9 client e di 929 euro per la versione con client illimitati. L’aggiornamento da client illimitati di Tiger a Leopard costa 499 euro. A livello pratico sono oltre 300 le novità annunciate all’interno del nuovo sistema operativo tra cui un desktop più ordinato ed efficiente, un modulo di ricerca migliorato e un sistema di backup (Time Machine) rivoluzionario, con il quale è possibile ripristinare con un semplice click un file cancellato anche molto tempo prima. Sui Mac equipaggiati con Leopard sarà possibile anche far girare, con estrema semplicità, il sistema operativo Windows . Tornando alle accuse di Greenpeace all’iPhone , oggi è arrivata la risposta ufficiale: “Come tutti i prodotti Apple nel mondo, iPhone rispetta la RoHA, le restrizioni più severe del mondo in materia di sostanze tossiche nei prodotti elettronici, come già annunciato Apple provvederà ad eliminare l’uso di PVC e BFR entro la fine del 2008 . Apple puntualizza che le parole di Steve Jobs non saranno disattese ed entro la fine del 2008 verranno eliminati PVC e ritardanti di fiamma da tutti i prodotti Apple. Il Center for Evironmental Health, inoltre, ha smentito alcune notizie apparse nella serata di ieri, dichiarando che non intenterà nessun azione legale contro Apple . L’azienda di Cupertino è stata solamente sollecitata ad adempiere alle norme vigenti nello stato della California, segnalando l’eventuale presenza di sostanze tossiche. Però Steve Jobs predicherebbe bene e razzolerebbe male secondo Greenpeace. Le aziende concorrenti ad Apple come Nokia, Sony Ericsson e Motorola hanno rimosso il PVC dai loro prodotti e hanno quasi completamente eliminato i BFR. Nokia e Sony Ericsson hanno adottato policy di ritiro per i loro telefoni e si sono assunte la responsabilità del riciclo dei loro prodotti. Apple non dispone di un programma di ritiro gratuito. La sorte di 4-10 milioni di iPhone, che dovrebbero essere venduti nel primo anno, rimane incerta.

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