Appla ha deciso, su consiglio della Federal trade commission americana, di predisporre un fondo di 32,5 milioni di dollari per sanare i contenziosi con le famiglie dei bambini ingannati dagli acquisti in-app , ovvero dalle compere effettuate attraverso un solo clic tramite le applicazioni vendute su Apple Store. Nel corso del 2013, migliaia di utenti minorenni (spesso bambini) hanno effettuato acquisti tramite videogame e software scaricati dal negozio della Mela : i servizi (nuovi livelli per videogiochi, accessori vari, sfondi per lo smartphone ecc.) non erano pubblicizzati come a pagamento. La vicenda era finita in tribunale con una class action potenzialmente molto pericolosa per Apple, che ha così deciso di patteggiare un risarcimento danni, almeno negli Stati Uniti. Ad annunciare il rimborso è stato Tim Cook , ceo della compagnia, che già aveva fatto predisporre avvisi più chiari e visibili su iTunes e App Store, per spiegare il funzionamento degli acquisti in-app. Gli utenti interessati sono circa 30mila.
Apple sborsa 32 mln per rimborsare spese in-app

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