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14 Dicembre 2006 | Attualità

Arriva webBabbo Natale

Il commercio elettronico comincia a essere diffuso anche in Italia, ma molti utenti non fanno ancora attenzione alla sicurezza. Natale è alle porte, le strade sono affollate e sempre più persone, anche in Italia, fanno affidamento sul web per cercare regali di Natale sperando di risparmiare tempo e denaro. Secondo le stime di Netcomm, Consorzio del commercio elettronico italiano e della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2007, con una crescita a due cifre per il settimo anno consecutivo (+40%), l’e-commerce supererà abbondantemente i 5 miliardi di euro. Il periodo natalizio fa la sua parte. Tra novembre e dicembre sono previsti oltre dieci milioni di ordini online per un fatturato di oltre 877 milioni, con una crescita del 44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La ricerca è stata effettuata su oltre cinquanta dei principali operatori e-commerce. Rispetto alla media annuale le vendite crescono del 20%. “Il Natale per i siti del commercio elettronico si conferma il periodo più caldo dell’anno – afferma Roberto Liscia presidente di Netcomm -. La crescita del 44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è un importante segnale a favore del web proveniente dagli italiani che dimostrano di apprezzare questo canale, in un momento solitamente molto critico e frenetico come quello della corsa ai regali natalizi. È un dato molto importante che lascia prevedere una sempre maggiore fiducia verso questa modalità di acquisto. Affidabilità dei siti, sicurezza e tempestività sono certamente le caratteristiche più richieste, soprattutto in un periodo a domanda così concentrata e a traffico logistico tanto intenso”. Alcuni settori sono più ‘attivi’ di altri: i viaggi a Natale fatturano circa il 40% dell’intero anno, l’elettronica di consumo e l’informatica raggiungono in questi due mesi circa il 25% delle vendite complessive. Bene anche libri, musica e audiovisivi che vendono in questo breve arco temporale oltre il 20% delle vendite annuali. Nel 2007, secondo le stime di Netcomm il fatturato dovrebbe registrare un tasso di crescita di circa il 40% e un fatturato di circa 5,7 miliardi di euro. Il numero di ordini toccherà la soglia dei 23 milioni (+45%), considerando solo gli ordini dei comparti turismo, assicurazione, informatica ed elettronica, abbigliamento, libri e grocery (saranno oltre 70 milioni in totale).  Diminuirà lo scontrino medio che, sempre con riferimento a questi settori, si attesterà intorno ai 170 euro (circa 80 euro come media complessiva). Secondo Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio B2c – School of Management del Politecnico di Milano, ”siamo ancora lontani dalla media americana del 10% ed europea del 6%, ma i ritmi di crescita dimostrano che il commercio elettronico sta diventando sempre più un canale di acquisto integrativo e abituale anche nel nostro Paese. Per avvicinarci ai numeri del mondo anglosassone devono aumentare gli acquisti dei prodotti fisici – informatica, abbigliamento, prodotti per la casa, libri – ancora largamente inferiori alle potenzialità”. Insomma, il commercio elettronico comincia a entrare nelle abitudini di molti italiani, ma a volte la ricerca della grande offerta va a scapito della sicurezza. Da un’indagine condotta Dynamic Markets per Websense emerge che gli utenti sono spesso troppo poco attenti agli eventuali rischi. Lo studio è stato fatto su 1.053 persone da 16 anni in su di tre città (Londra, Milano e Parigi). Il 75% delle persone acquista online i regali di Natale ma non è in grado di dire con sicurezza se un sito e-commerce sia o meno affidabile. La principale preoccupazione in assoluto (39% degli intervistati) è che i regali siano consegnati in tempo. Un sito viene preferito a un altro soprattutto per le offerte speciali (36%). Il 35% del campione ha ammesso di non controllare sempre la presenza del lucchetto che dovrebbe indicare il requisito minimo di sicurezza per un sito di e-shop e il 18% confessa di non sapere nemmeno di cosa si tratti. Il 17% è convinto che lo shopping natalizio online sia del tutto privo di rischi e che non vi sia ragione di preoccuparsi. L’89% degli intervistati questo Natale effettuerà acquisti online da casa, mentre il 33% userà anche il computer dell’ufficio. I più pronti al rischio, scegliendo un sito sconosciuto pur di accaparrarsi un’offerta sono i londinesi (42%) e i parigini (46%), mentre i milanesi sono più prudenti (20%). Le donne sono più attente e il 51%, contro il 41% degli uomini, preferisce usare solo siti di e-shop molto noti, mentre il 39% degli uomini (contro il 33% delle donne) effettua acquisti qua e là, sui siti che presentano le migliori occasioni. I milanesi anche sul web preferiscono le griffe note: il 54% è propenso a fare acquisiti solo da siti di marchi molto noti, contro il 44% e 40% rispettivamente di londinesi e parigini. I consumatori milanesi sono i meno fiduciosi nelle loro capacità di identificare un sito web sicuro (89% del campione specifico), in confronto a londinesi (67%) e parigini (69%). Ricevere un regalo per tempo è la preoccupazione principale per molti intervistati: il 46% dei francesi, il 33% di inglesi e il 38% di italiani. Da un’analisi di eMarketer emerge che negli Usa ben 92,5 milioni utilizzeranno il web per fare i regali di Natale, con una spesa media di 263 dollari. Le vendite dovrebbero raggiungere i 24,3 miliardi di dollari, ma questo dato comprende anche acquisti non strettamente legati al Natale. Le spese della stagione natalizia avranno un notevole impatto sull’e-commerce che dovrebbe arrivare nel 2006 alla cifra record di 108 miliardi (esclusi viaggi e biglietti aerei). Lo shopping natalizio peserà per il 20% sul totale. Gli e-acquirenti nel 2006 spenderanno 1.055 dollari ciascuno. Da un’indagine di Compete realizzata a novembre emergeva che il 13% dei consumatori Usa prevedeva di spendere il proprio intero budget per i regali sul web. Il 31% intendeva spendere oltre la metà online. Da un’indagine di Vendio emerge che i consumatori prevedono di spendere almeno 400 dollari sul web per la stagione natalizia. Fra i consumatori pronti a devolvere parte del loro budget natalizio online, il 56% intendeva comprare su siti noti anche se i prezzi fossero stati più elevati. Il 54% afferma di voler fare acquisti scontati su eBay, Overstock.com e Half.com. Il 24% faranno compere su siti piccoli e meno conosciuti a patto che i prezzi siano i più bassi in assoluto. • Simona Montella  

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