Dopo l’incendio alla sua server farm, che venerdì scorso ha reso inaccessibili per ore migliaia di siti italiani e bloccato decine di migliaia di e-mail, Aruba si scusa con gli utenti per il disservizio e racconta come sono andate le cose in quello che è stato il venerdì nero del web tricolore. La società di Arezzo attribuisce a un corto circuito la causa dell’incendio che, per quanto non grave, ha provocato dalle 4.30 del mattino del 29 aprile il blocco automatico dell’alimentazione elettrica, scattato insieme ai sistemi di sicurezza anti-fuoco. I vertici della compagnia confermano che non c’è stato alcun danno effettivo ai server e dunque i dati dei clienti sono integri e a completa disposizione. Il ripristino completo dell’alimentazione è avvenuto intorno alle 15.30, ma la piena efficienza dei servizi si è avuta sono in serata. Aruba comunica che d’ora in poi, per prevenire disagi di questo tipo collocherà le batterie di sicurezza, che dovrebbero garantire l’alimentazione dei sistemi anche in caso di black out dell’impianto principale, saranno collocate in appositi locali esterni e separati da quelli dei server.
Aruba spiega il black out dei server italiani

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