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28 Ottobre 2010 | Economia

Assintel, software e servizi It in rosso

Il mercato italiano della tecnologia dell’informazione riflette nel 2010 la crisi generalizzata dell’economica e subisce un calo del 7,6% . E’ la stima contenuta nel rapporto annuale di Assintel, associazione nazionale di riferimento delle imprese Ict di Confcommercio.   Si tratta di un nuovo ribasso, il peggiore rispetto alla media europea (-6,3%) , che arriva dopo il già preoccupante -4,5% dello scorso anno. Nelle altre economie internazionali il settore ha infatti già ripreso a crescere: Nord America al +2,5%, Giappone +0,6%, Cina +11,5% e India +13,5%. La ricerca, basata su rilevazioni di Nextvalue, evidenzia un comparto hardware in caduta libera (-18,6%), servizi It deboli (-3,8%), mentre il software si presenta in ripresa (+2,7%).   L’associazione sottolinea che segnali di ripresa ci sono, soprattutto nel quarto trimestre (+15,4%) , ma ci si aspetta un lungo periodo di transizione, durante il quale il mercato sarà caratterizzato da ridimensionamento degli investimenti, contrazione delle risorse, ottimizzazione dei processi. Tutti i principali segmenti di mercato hanno il segno meno fuorché quello consumer, che sale di un modesto +1,2%. Unico altro segnale positivo è l’inversione di tendenza del segmento Banche, che ha rallentato la riduzione degli investimenti.   “I numeri della crisi dell’It italiano – commenta in una nota Giorgio Rapari, presidente di Assintel – ci dicono che il nostro sistema sta arrivando ad un punto rottura: occorre cambiare registro, puntando su una vera e complessiva innovazione di tutta la struttura socio-economica. Per fare questo serve un nuovo modello di coesione, a partire dalla rappresentanza imprenditoriale per arrivare ad un nuovo patto sociale per la crescita. E la politica deve fare la sua parte” L’associazione denuncia infatti la mancanza di qualsiasi tipo di sostegno da parte del Governo al proprio mercato , né direttamente verso le imprese in sofferenza, né indirettamente attraverso un sostegno dell’innovazione nella domanda. “ I tre trimestri consecutivi di risalita dal picco negativo – osserva però Alfredo Gatti di Nextvalue – sono un segnale positivo e incoraggiante”.

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