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25 Luglio 2011 | Attualità

Attentato di Oslo, la rete in primo piano

Il consiglio è quello di non cliccare su alcun link che prometta il video dell’esplosione avvenuta nei giorni scorsi a Oslo. Il video, infatti, non esiste e la sua proposta online è invece il classico meccanismo alla base dei malware . L’infezione si sta propagando in queste ore soprattutto tramite Facebook. Un link propone il testo seguente video: “ Oslo security camera captures blast !”, spiegando che una videocamera di sicurezza avrebbe ripreso e registrato gli attimi della deflagrazione. Il link indirizza a un sito appositamente costruito nel quale si porta l’utente all’interazione per poi chiedere il suo numero di telefono con il quale avviare servizi di chiamata ad alto costo con i quali aiutare i famigliari delle vittime della strage. I l prezzo di ogni chiamata è nell’ordine dei due euro per unità, per quattro volte a settimana. Destinatari del generoso obolo, però, non sono i famigliari delle vittime, ma bensì gli autori della truffa.   I social network sono sotto i riflettori della vicenda non solo per i virus. La pagina Facebook dell’attentatore, Anders Behring Breivik, è stata velocemente rintracciata (ora offline), così come l’unico messaggio Twitter dell’autore della strage, pubblicato il 17 luglio scorso. Blogger e giornalisti, sia nel Paese colpito che all’estero, hanno continuato a cercare qualsiasi altra traccia online dell’uomo, nella speranza che potesse essere di aiuto per spiegarne le incomprensibili azioni . Partendo dalla pagina Facebook dello stresso attentatore , dove qualche ora prima della carneficina, appariva il post “ nella battaglia per la vittoria uno che crede in qualcosa vale come 100mila che pensano solo al proprio interesse” , citazione del filosofo John Stuart Mill.   Anche la paura è stata ben raccontata dai testimoni attraverso la rete: molti dei giovani presenti alla strage hanno utilizzato i social network per chiedere aiuto ai propri cari o anche solo per dare conto di quello che stava accadendo, in particola modo sull’isola di Utoya.   Nei giorni successivi alla tragedia, invece Twitter è diventato il mezzo principale per mostrare solidarietà al popolo norvegese . Tra i personaggi che hanno voluto usarlo ci sono il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, “ Voglio esprimere le mie condoglianza al popolo della Norvegia – Presidente Obama ”, e il collettivo di hacker: “ Anonymous è con Oslo. Noi non dimenticheremo. Noi non dimentichiamo mai. E siamo sconvolti per la vostra tragedia. Vi vogliamo bene ”

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