Un sondaggio di BIGresearch ha evidenziato che è sempre crescente l’uso accavallato dei media da parte dei consumatori

George Clooney è stato ricevuto all’Onu a New York, al ritorno dal suo viaggio in Sudan, missione che gli è valsa il titolo di messaggero di pace delle Nazioni Unite.

Sono gli spagnoli gli internauti d’Europa più disobbedienti. A rivelarlo è stato uno studio della società Sgae, che ha contato più di 1,2 miliardi di download illegali in Spagna durante il 2007.

Gli utenti britannici di YouTube, il popolare sito di condivisione video che fa capo a Google, potranno avere accesso agli introiti pubblicitari generati dai filmati caricati nel sistema a patto che i lavori prodotti generino un alto numero di visite.

L’eco dello sciopero degli autori e sceneggiatori statunitensi è arrivato anche nel nostro paese, dove i telefilm Usa sono la punta di diamante di molti dei nostri palinsesti.

I rivenditori online devono impegnarsi a rendere partecipi i loro potenziali clienti circa gli sforzi compiuti per arginare il rischio di frodi online al momento dell’acquisto.

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha preso una netta posizione contro i processi in tv. C’è stato anche un richiamo alla Rai per il programma di Michele Santoro “Annozero” accusato di aver violato il pluralismo.

L’Ue ha avviato delle procedure contro Germania e Svezia nell’ambito di un più ampio impegno per rimuovere gli ostacoli alla concorrenza da società straniere nel settore dei giochi online.

“L’Assemblea Nazionale dei Comitati di Redazione della Rai ha espresso una valutazione fortemente negativa sul Piano Editoriale Rai per l’offerta generalista Tv”. Lo sottolinea una nota dell’Usigrai.

I dati di comScore hanno individuato in Facebook, Wikipedia, Craiglist e At&t i siti web più sviluppati negli Usa nel 2007.

L’Italia ancora nel mirino della Ue per motivi televisivi. L’Italia ancora nel mirino della Ue per motivi televisivi. Una sentenza della Corte di giustizia per le frequenze Tv dà torto a Mediaset e ragione a Europa 7

Il governo francese sta prendendo in considerazione la possibilità di applicare una tassa sulla pubblicità su internet per finanziare l’audiovisivo pubblico, che sarà privato di entrate pubblicitarie a partire dal 2009