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20 Luglio 2021 | Ambiente

Auto elettrica, l’Italia triplica. Dal 2035 si immatricolerà solo l’elettrico

L’annuncio dell’UE tra le misure del pacchetto “Fit for 55” mira a un trasporto su strada che tende a zero emissioni fra circa 15 anni. Intanto in Italia le vendite di auto elettriche sono triplicate nel primo semestre 2021.

Nuove regole per il mercato dell’auto

Addio alle auto a benzina e diesel dal 2035. Nel giro di meno di quindici anni la UE vuole rivoluzionare il mondo della mobilità. In considerazione del fatto che oggi il 20,4% delle emissioni a livello europeo derivano dal trasporto su strada. Una misura drastica che è stata proposta nel pacchetto di direttive per il clima “Fit for 55”. L’obiettivo è quello di ridurre entro il 2030 le emissioni medie di CO2 del 55% rispetto ai livelli del 1990 e del 100% dal 2035, raggiungendo la neutralità nel 2050. Di questo passo, tutte le nuove auto immatricolate dal 2035 saranno a zero emissioni. Ai concessionari sarà permesso di vendere esclusivamente auto elettriche e a idrogeno. Bandite dal mercato anche le versioni ibride e plug-in.

Il piano di sviluppo dei punti di ricarica

 Come naturale conseguenza, sarà imposto dalla Commissione Europea un importante aggiornamento delle infrastrutture in modo che i veicoli elettrici possano contare su una rete affidabile in tutta Europa. Ciò significa installare numerosi punti di ricarica a distanze regolari sulle principali autostrade e aree dedicate alle vetture a idrogeno. Anche nelle città sarà introdotto l’obbligo di installare colonnine all’interno di distributori di benzina già esistenti. Pratica già adottata in alcune città italiane come Milano, dove il Comune ha approvato lo scorso novembre il “Regolamento per la qualità dell’aria”. Questo prevede che i 300 distributori di carburante della città dovranno installare entro l’1 gennaio 2023 almeno una colonnina di ricarica per auto elettriche.

La protesta dei costruttori di auto

 Se da una parte lo scenario disegnato con le nuove misure per il comparto automotive dal pacchetto “Fit for 55” appare a molti irrealistico, lo scontento da parte dei costruttori e di molti operatori del mercato dell’auto è palpabile. L’Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) si è già fatta sentire, definendo irrazionale lo stop ai motori a benzina e diesel al 2035 e il divieto di una singola tecnologia.

I dati sulle auto elettriche in Italia

In Italia, secondo i dati dell’associazione Motus-e che riunisce gli operatori attivi nello sviluppo della mobilità elettrica, nel mese di giugno 2021 sono state registrate 7.005 auto elettriche a batteria (BEV) con un risultato relativo al primo semestre dell’anno pari a 30.252. Una cifra che è il triplo delle BEV registrate nel primo semestre 2020.

 Le regioni italiane più virtuose

Alla luce di questa crescita, si rende sempre più necessario un investimento nella rete infrastrutturale di ricarica che a giugno 2021 conta 23.275 punti di ricarica in 11.834 stazioni o colonnine e 9.453 location accessibili al pubblico. Motus-e segnala che circa il 15% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali, in quanto non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni di autorizzazione, ma tale tasso si è ridotto rispetto al 22% della precedente rilevazione di marzo. Quali sono le zone più virtuose del nostro Paese? Il 57% circa delle infrastrutture sono distribuite nel nord Italia, il 23% circa nel centro mentre solo il 20% nel sud e nelle isole. La Lombardia con 4.130 punti da sola possiede il 18% di tutte le installazioni. Seguono nell’ordine Piemonte, Lazio ed Emilia-Romagna con il 10% a testa, il Veneto al 9% e la Toscana all’8%. Le sei regioni complessivamente coprono il 65% del totale dei punti in Italia.

 

di Valentina Colombo.

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