Sarà il meteo un po’ più clemente, sarà la voglia di mercatino di Natale anticipata, fatto sta che secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’ gli Italiani trascorrono volentieri i loro weekend alle sagre dedicate ai prodotti del periodo: funghi, tartufi, castagne e marroni. In tutta Italia, si calcola che sette persone su dieci, a fine stagione, si saranno spostate per andare ad assaggiare le bontà locali in uno dei molteplici appuntamenti in calendario, con un buon ritorno economico per il settore. Lo studio è stato diffuso in occasione del ponte di Ognissanti e del 2 Novembre.Il prodotto più ricercato è senza dubbio il tartufo, che quest’anno vede quotazioni per quello bianco che vanno dai 2500 ai 4500 euro al chilo anche in relazione a un avvio di produzione più lento del previsto. In Italia la filiera del prezioso fungo sotterraneo coinvolge circa 73.600 persone, fra detentori e praticanti, i famosi tartufai: la categoria è tutelata dalla Federazione Nazionale delle Associazioni Tartufai Italiana, che raggruppa oltre 50 associazioni locali. Dal 2021, peraltro, “cerca e cavatura del tartufo”, insieme alle relative “conoscenze e pratiche tradizionali” sono state riconosciute Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’Unesco: un elemento di valorizzazione molto importante anche per le aree rurali montane che sono tradizionalmente più svantaggiate anche dal punto di vista turistico.
Gli altri prodotti che attirano in questa stagione sono i funghi, anch’essi in balia del meteo delle settimane di inizio autunno, e le castagne con ben sedici prodotti a denominazione di origine che hanno ricevuto il riconoscimento europeo. Coldiretti però richiama l’attenzione dei consumatori sul rischio di ritrovarsi di fronte a prodotti di importazione low cost. Da non tralasciare l’aspetto economico di questi eventi: tra coloro che frequentano le sagre il 53% non spende più di dieci euro a persona; il 34% tra i 10 ed i 30 euro per persona; il 5% non spende niente; un 4% va ma acquista altro e un 4% che non sa quanto spenderà.