ll Cnipa si impegna a trasformare la rete di comunicazione nella pubblica amministrazione nei prossimi cinque anni con il Sistema Pubblico di Connettività lanciato oltre un anno fa. 1,6 miliardi di investimenti pianificati attraverso cinque gare che che entro la fine dell’anno in corso dovrebbero consentire alla pubblica amministrazione di essere collegata in rete, a larga banda. E qui si apre il primo problema, perché sarà Fastweb ad avere la gestione di gran parte della rete, un’azienda ce nei prossimi giorni potrebbe finire in mano elvetica se avrà successo l’Opa amichevole che parte il 22 marzo. Insomma la connettività della pubblica amministrazione potrebbe avere un gestore straniero, esattamente quello che non si vuole fare con la rete di telefonia e per cui si sono alzati gli scudi a difesa di Telecom. Una difesa del tutto inutile perché è evidente che una volta connessa in larga banda la pubblica amministrazione passerebbe al Voip, quindi sia i dati sia le chiamate sarebbero gestiste da una compagnia Svizzera. Nel progetto di connettività ci sono anche BT Italia, Wind e la stessa Telecom. Altro obiettivo del progetto Apc del Cnipa è quello di creare cultura intorno all’infrastruttura digitale. Non sfugge ai progettisti che oltre ad avere la rete è anche necessario saperla usare, e sapere che cosa farci. Gli obiettivi sono risparmio ed efficienza, che ha come primo impegno quello di collegare entro la fine dell’anno 450 sedi italiane della pubblica amministrazione più un centinaio di sedi all’estero. Livio Zoffoli, presidente del Cnipa auspica una pubblica amministrazione che traini l’innovazione tecnologica del Paese: “Operando insieme e privilegiando la condivisione tra amministrazioni, università, ricerca e operatori del mercato la PA italiana potrà essere il vero volano dell’innovazione nel nostro paese e della sua imprescindibile ripresa di competitività”. Il progetto Spc riguarda nel breve periodo oltre 700 servizi per i quali verrebbero abbattuti tempi di risposta della pubblica amministrazione che per Zofoli si riassumono in una riduzione dell’attesa per il cittadino da 30 a 4 giorni. Una piccola rivoluzione a cui i cittadini si abitueranno rapidamente e di cui sapranno cogliere i vantaggi, dice Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb: “In tutti i paesi dove la penetrazione della banda larga è cresciuta, la pubblica amministrazione ha giocato un ruolo determinante, in quanto ha abituato i cittadini a interloquire in modo moderno con essa, ha abituato gli studenti a studiare e ad avere un rapporto personale, ad esempio, con la propria università. Le PA hanno generato la necessità di considerare la banda larga come uno strumento di vita dal quale non si può prescindere nella quotidianità. L’SPC fa diventare la PA un elemento di modernizzazione per il Paese”. Ora tocca alle amministrazioni che sulla base delle linee strategiche che verranno disegnate dal Cnipa nelle prossime settimana dovranno elaborare a loro volta il proprio programma triennale di costruzione, adeguamento e manutenzione delle proprie infrastrutture tecnologiche e telematiche.
Banda larga per la Pubblica amministrazione in un anno

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