U2 e Bbc sono da qualche tempo coinvolti in uno strano caso di promozione pubblicitaria, che la critica britannica non ha faticato a definire ambigua. La band irlandese, impegnata in questo periodo nella promozione del suo ultimo album No Line On the Horizon (in uscita il 2 marzo), sembra infatti godere di un particolare e meticoloso appoggio da parte del network statale d’oltremanica: spot pubblicitari, apparizioni numerose e ripetute, performance live in esclusiva e non, monografie e approfondimenti, il tutto distribuito tra i canali radio e televisivi di Bbc, che finanzierà il tutto. E proprio il fatto che in questa imponente campagna di marketing siano coinvolti i soldi pubblici dei contribuenti ha fatto storcere il naso ai più: “Perchè la pubblicità degli U2 deve essere pagata dalle tasse dei cittadini? ” si chiede un deputato conservatore, intervenuto sull’argomento. Da parte sua, il network di stato per eccellenza, che in Gran Bretagna è una istituzione ancora solida anche se mostra qualche ruga, risponde che si tratta semplicemente di soddisfare una fascia dei propri utenti : “ li U2 sono una delle band più famose al mondo, hanno un numero di fan enorme e diversificato, e noi stiamo solo riflettendo questo nei nostri contenuti” . Servizio pubblico dettagliato e in piena regola, dunque, oppure promozione indebita mettendo mano inoculatamente alle tasche dei cittadini? Viste le recenti polemiche italiane sui rapporti tra media, e le passate vicende di pubblicità più o meno occulta che coinvolsero importanti personaggi televisivi del belpaese, verrebbe da affidarsi alla saggezza popolare: tutto il mondo è paese. Almeno così pare.
Bbc e U2: il troppo stroppia

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