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27 Dicembre 2010 | Innovazione

Belpietro su Libero: “Attentato a Fini per far ricadere la colpa su Berlusconi”

Libero entra ufficialmente nella sua nuova era , iniziata con il ritorno di Vittorio Feltri nei panni di direttore responsabile, con un editoriale al fulmicotone. La firma è dell’altro direttore, quello editoriale, Maurizo Belpietro secondo il quale vi sarebbe un progetto per colpire il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante una visita istituzionale ad Andria. Secondo il quotidiano ” l’operazione punterebbe al ferimento di Fini e dovrebbe scattare in primavera, in prossimità delle elezioni, così da condizionarne l’esito” e il mandatario ” si sarebbe rivolto a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200mila euro”. Belpietro prosegue spiegando che il prezzo “comprenderebbe il silenzio sui mandanti, ma anche l’impegno di attribuire l’organizzazione dell’agguato ad ambienti vicini a Berlusconi, così da far ricadere la colpa sul presidente del Consiglio”. Su quanto scritto da Belpietro ha decisio di aprire un’indagine il procuratore di Trani Carlo Maria Capristo.   Dura, intanto, la replica dei finiani : “Maurizio Belpietro non deve preoccuparsi: la credibilità di Libero, il quotidiano da lui diretto, è già perduta da tempo, non c’è bisogno di metterla in discussione. Difatti, l’ultimo suo delirio su un possibile attentato a Gianfranco Fini, a scopo propagandistico, la dice lunga sulle condizioni psichiche di questo giornalista che ha fatto dell’ingiuria e della calunnia il leitmotiv della sua carriera” , ha dichiarato Nino Lo Presti, segretario amministrativo di Futuro e libertà. Secondo Lo Presti, ” l’instabilità di Belpietro è ormai un dato acquisito , così come è acclarata la sua totale mancanza di coraggio nell’accettare un confronto con il sottoscritto, che ancora attende soddisfazione dopo essere stato definito insieme agli altri colleghi finiani ‘traditore’. Il vero traditore di quella che dovrebbe essere la regina delle professioni intellettuali è proprio lui che ha ridotto il giornalismo ad un suk di pettegolezzi e falsità “.

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