L’inchiesta di Trani, Annozero e le telefonate a Innocenzi. Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto incentivi, è tornato sui temi caldi della settimana. La prima stoccata è in direzione dell’Agcom: “Nell’Autorità per le comunicazioni non vince il buon senso, ma l’appartenenza politica: esattamente come nei nostri tribunali in cui non si esaminano più meriti o demeriti di qualcuno, ma si danno dei giudizi in base all’appartenenza politica dei giudici e ciò che conviene alla sinistra politicizzata della magistratura”, ha affermato il Premier, ribadendo l’intenzione di realizzare nei prossimi tre anni “una grande e radicale riforma della giustizia”. Dall’Agcom, alla quale Berlusconi si è rivolto tramite Innocenzi per bloccare Annozero, a, appunto, il talk di Michele Santoro: ” Era mio dovere da cittadino e da premier per ottenere che non si compissero più certi abusi in una trasmissione del servizio pubblico: i processi in tv sono un’ignominia che non si può tollerare in un paese civile. Ho cercato in maniera corretta di provocare un intervento doveroso da parte dell’Agcom. Mi è stato detto che non era possibile perché, al di là di ogni ipocrisia per cui queste autorità sono indipendenti, c’era un membro nominato dall’Udc che risponde all’Udc che non faceva maggioranza con gli altri”, ha affermato il presidente del Consiglio.
Berlusconi: processi tv ignomignosi

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