C’è chi scommette sui servizi open access e chi sprona a investire nelle nuove reti. Il mondo italiano delle tlc è in evoluzione rapida, nonostante la recessione e la mancanza di un governo che funga da catalizzatore istituzionale per le idee e i finanziamenti pubblici. Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, si dice pronto a traghettare l’azienda verso i servizi di nuova generazione: “I dati evidenziano che il modello funziona e funziona bene – dice -, le nuove sfide che si troveranno ad affrontare Open access e l’Organo di vigilanza riguarderanno, principalmente, lo sviluppo dei servizi di nuova generazione, oltre che il mantenimento degli elevati standard qualitativi ottenuti sui servizi tradizionali”. Connessioni super veloci e gestione mobile per imprese e privati gli ambiti su cui si spenderà Telecom. Renato Soru, fondatore e presidente di Tiscali , dal canto suo chiede di investire con decisione nello sviluppo delle reti: “Le telecomunicazioni stanno cambiando, gli sms stanno scomparendo. Che ci piaccia o no, Google, Facebook, Amazon stanno conquistando i consumatori” . Ma c’è ancora l’opportunità di ribaltare la situazione “facendo in modo che le imprese italiane siano presenti su questi servizi” . Il presupposto è poter essere permanentemente connessi, grazie a reti veloci, sicure, solide. Soru e Bernabè mirano allo stesso tipo di ecosistema , per il quale però servono spese ingenti: strutture, servizi e utenti di ultima generazione sono un capitale difficile da innescare senza altro capitale.
Bernabè punta ai nuovi servizi, Soru alle reti
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