Per la prima volta dopo tanti anni non si registrano pedoni uccisi, si dimezzano le persone vittime di incidenti in strada e cresce notevolmente l’uso della bicicletta e dei servizi di noleggio, anche di auto. Con importanti benefici per l’ambiente.
È passato un anno da quando Bologna, prima tra le grandi città italiane, ha introdotto il limite di velocità di 30 km/h nel centro urbano. Il bilancio registra un forte calo del numero di persone decedute sulla strada. Per la prima volta dal 1991 (dato Istat più vecchio disponibile a livello cittadino), nessun pedone è stato ucciso. In media all’anno ne erano stati registrati 12 nel decennio 1994-2003, 7 nel 2004-2013 e 6 nel periodo 2014-2023. Si riducono del 16% quelli investiti.
Come è migliorata la sicurezza stradale, i dati
Tra i principali e più significativi indicatori, gli incidenti stradali calano di oltre il 13% e i feriti di poco più dell’11%, con miglioramenti ancora più consistenti sulle radiali che superano, rispettivamente, il -16% e il -19%. Diminuiscono fortemente gli incidenti più gravi (-31%), classificati dal 118 con “codice rosso”. Si rafforza il calo del traffico veicolare (-5%) e si abbassa l’inquinamento più legato al traffico urbano (-29%).
Si parla di un vero e proprio boom per l’utilizzo del bike sharing (+69%) e del car sharing (+44%) e per i viaggi sul Servizio Ferroviario Metropolitano nell’area urbana di Bologna (+31%), mentre aumentano in modo significativo gli spostamenti in bicicletta (+10%). Al notevole aumento percentuale di flussi di bici corrisponde una crescita del 5,9% dei ciclisti coinvolti in incidenti. Gli spostamenti coi mezzi pubblici su gomma e gli abbonati TPER risultano stabili rispetto al 2023 e in aumento rispetto al 2022.
I risultati di Bologna Città 30 acquisiscono un valore maggiore se raffrontati con quelli nazionali, rispetto ai quali sono in controtendenza. Secondo gli ultimi dati ufficiali Istat, nel primo semestre 2024 in Italia gli incidenti aumentano dello 0,9% sul 2023. I feriti sono lo 0,5% in più e le vittime su strade urbane il 7,9%.
L’impatto positivo sull’ambiente
Altrettanto importanti i benefici dal punto di vista ambientale. L’implementazione di Bologna Città 30 ha determinato una significativa riduzione del livello di biossido di azoto nella centralina ARPAE di Porta San Felice. In termini assoluti il dato registrato è il più basso degli ultimi dieci anni. È stato preso in considerazione il biossido di azoto perché è tipicamente il “marcatore” dei processi di combustione locali. A differenza delle polveri sottili, che si caratterizzano per una maggiore varietà di origine e tendenza a diffondersi, l’NO2 ha come fonte primaria le emissioni dei veicoli a motore endotermico e del riscaldamento e resta più concentrato in prossimità delle principali sorgenti di emissione, in particolare le strade ad intenso traffico e il centro abitato.
I controlli
Nel 2024, dall’entrata in vigore di Città 30 a metà gennaio, la polizia locale ha effettuato 166 giornate di controlli fermando e controllando 14.193 veicoli ed emettendo 2.046 sanzioni. Per quel che riguarda le sanzioni per velocità eccessiva e superamento del limite di velocità se ne sono registrate: 89 per i 30 km/h e 217 per i 50 km/h (con 4 patenti ritirate).
Valentina Colombo