La Federazione Nazionale della Stampa, il sindacato dei giornalisti, ha proclamato tre giorni di sciopero che si concluderanno sabato 23 dicembre. L’audizione in Commissione Cultura alla Camera delle parti interessate, la Fnsi per i giornalisti e la Fieg per gli editori, ha contribuito a inasprire ancora di più i toni già accesi della vertenza sul rinnovo del contratto di lavoro giornalistico. La Fnsi ha indetto tre giorni di sciopero consecutivi, che si concluderanno sabato 23 dicembre e che riguardano i giornalisti di quotidiani, agenzie di stampa, giornalisti del web, uffici stampa pubblici e privati. In una nota la Fnsi spiega che la nuova iniziativa di protesta è “contro l’intransigenza degli editori della Fieg e dell’Agenzia per i contratti nel pubblico impiego Aran che continuano a rifiutare i tavoli contrattuali” Durante l’audizione, il presidente della Fieg Boris Biancheri aveva paragonato la situazione dell’editoria a quella dell’Alitalia di dieci anni fa: “o il settore si ristruttura e si trovano le basi anche contrattuali per farlo, altrimenti nel giro di 5-6-7-8-9 anni, senza provvedimenti seri, rischia di finire come altri comparti di interesse pubblico a rischio chiusura”. Il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi aveva replicato che “l’editoria italiana non è al collasso, se è vero che tutti i grandi gruppi denunciano attivi plurimilionari di bilancio” Il governo si è detto preoccupato per la situazione e, a difesa dei giornalisti, è sceso in campo lo showman Fiorello, che ha dedicato al tema la puntata di martedì di ‘Vivaradio2’ abolendo le gag comiche.
Braccio di ferro tra i giornalisti e gli editori per il rinnovo del contratto

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