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20 Ottobre 2024 | Ambiente

Bragozzi, trabocchi, battane, serraggianti e nasse; presto potrebbero diventare patrimoni Unesco

Chiesto per la piccola pesca artigianale il riconoscimento Unesco per tutti gli attrezzi e le imbarcazioni tradizionali dei pescatori artigianali che fanno parte del progetto Pcp (Patrimonio culturale della pesca).

La pesca tradizionale italiana, quella fatta con piccole imbarcazioni, attraverso tecniche frutto di mestieri antichi e di saperi che vanno scomparendo, ha iniziato l’iter per la candidatura alla “Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco”.

Il progetto nasce su iniziativa del Flag (Fisheries Local Action Group) Veneziano che  ha avviato il percorso per l’iscrizione a patrimonio Unesco dei mestieri, manufatti e attrezzature della pesca e dell’acquacoltura.

Al momento la proposta di riconoscimento vede protagoniste 6 regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Abruzzo), e 9 Flag (Gac Fvg, Veneziano, Gac Chioggia e Delta del Po, Costa Emilia Romagna, Marche Nord, Costa Blu, Costa di Pescara, Costa dei Trabocchi, Golfo degli Etruschi).

Ma presto si potranno coinvolgere nuove realtà da tutta Italia attive nella pescaturismo e nell’ittiturismo, così da far conoscere e rispettare il mare e il mestiere della pesca, e di divulgare il nostro prodotto di pesca.

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