La pirateria digitale, oltre ad aver messo in ginocchio l’industria discografica, continua a creare problemi al mercato del software: il 41% dei software installati sui pc di tutto il mondo è piratato, con una perdita per il settore di 53 miliardi di dollari. E’ quanto emerso dal rapporto di ottobre della Business Software Alliance (Bsa) , intitolato ‘Software Piracy on the Internet: A Threat to your security’. Lo studio è dedicato in particolare alla diffusione della pirateria via internet e sull’uso di network P2P, come e-mule e Big Torrent che permettono di scaricare e condividere, non sempre in modo legale, musica, filmati e video all’interno di una community. L’Associazione mondiale dei produttori di software ha monitorato le richieste di condivisione, dimostrando che il traffico illegale di software attraverso questi canali, nella prima metà del 2009, ha raggiunto un picco notevole rispetto alla seconda metà del 2008: le richieste di rimozione di file illegali da siti pirata, individuati dai motori di ricerca della Bsa, sono state di 2,4 milioni, il 200% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. In particolare, nei primi sei mesi del 2009 la Bsa ha chiesto l’eliminazione dal circuito BitTorrent di ben 103 mila file, condivisi e scaricati illegalmente da 2,9 milioni di persone, per un mancato guadagno da parte dei rivenditori di 974 milioni di dollari. Anche per quanto riguarda i siti di aste che vendono copie illegali di software la situazione si è aggravata: la Bsa ha proposto almeno 19.000 rimozioni di software illegali, sempre nella prima metà del 2009, con un aumento del 4% rispetto al 2008. Oltre alla pirateria nei siti auction o P2P, la relazione ha anche mostrato il rapporto stretto che esiste tra la diffusione illegale del software e quella dei virus e dei programmi ‘maligni’, il cosiddetto ‘malware’ Il rischio più grande, conclude lo studio, rimane tuttavia quello dei furti di identità
Bsa: 41% dei software per pc è pirata

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