Non è finito lo scontro da la magistratura italiana e Btjunkie , motore di ricerca che procurava agli internauti dello Stivale migliaia di file torrent contenti film e dischi pirata. Bloccato nei mesi scorsi ma ancora accessibile tramite server proxy, Btjunkie ha subito un altro duro colpo quando i giudici hanno deciso di indagare i provider Fastweb e Ngi per favoreggiamento alla pirateria: i due fornitori internet hanno così dovuto inibire l’accesso al sito, che però non si è dato per vinto e sta pensando di adottare un servizio proxy realizzato tramite Google Apps: “vedremo se la polizia bloccherà anche gli indirizzi Ip di Google” , dicono da Btjunkie, consci del fatto che difficilmente sarà possibile inibire gli accessi a BigG. Secondo Fmi, in aprile il sito contava oltre 500mila accessi quotidiani dall’Italia , guadagnando 3,5 milioni di euro l’anno. Secondo Fimi-Confindustria, BtJunkie, dopo la chiusura di Pirate Bay, era diventato il sito tracker per bit torrent più utilizzato in Italia, con 4 milioni di file a disposizione.
Btjunkie all’attacco della magistratura

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