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22 Marzo 2010 | Attualità

Busi alla Ventura: non ho insultato il Papa

Marcia indietro di Aldo Busi, che ha ridimensionato le dichiarazioni che mercoledì sera hanno indotto i vertici Rai a escluderlo da tutte le trasmissioni della Tv di Stato. “Vengo accusato di violazioni alle regole, ma che ho fatto di grave? Da me non è arrivato nessun insulto al Papa” , ha dichiarato attraverso una missiva letta da Simona Ventura durante Quelli che il calcio. ” Cara Ventura, scrivo questa lettera sul volo che mi riporta in Italia sapendo che difficilmente nei prossimi giorni mi sarà data la possibilità di esprimere il mio pensiero di persona, nella Sua trasmissione o in altri programmi della Rai. Vorrei che la leggesse ai Suoi telespettatori “, ha esordito lo scrittore, indiscusso protagonista delle prime settimane de L’Isola dei Famosi 7. ” Sono stato bandito ovvero radiato da tutti i programmi della Rai dopo l’ultima puntata dell’Isola dei Famosi, escluso dopo che mi ero auto-escluso : intanto mi chiedo come si possa bandire qualcuno la cui ultima presenza in Rai in diretta se ben ricordo risale a circa 10 anni fa. Vengo accusato di ‘gravi violazioni delle regole e delle normative contrattuali’. E cos’avrei fatto o detto di così grave? Io so di aver rispettato fino in fondo gli impegni contrattuali che ho sottoscritto” , ha assicurato. ” Mi si attribuiscono offese a questo Papa il cui nome, come risulta anche dalla trascrizione del parlato, so di non aver pronunciato. Certo – ha chiarito – , ho denunciato l’omofobia e ho detto quel che la scienza ha accertato, e che cioè l’omofobia cela una latente omosessualità e una voglia vendicativa verso quanti la vivono liberamente. Quindi se i giornali hanno scritto che ho ingiuriato indirettamente questo Papa, di sicuro è che gli stessi l’hanno ingiuriato direttamente: nessuno deve arrogarsi il diritto di leggere nelle intenzioni, cosa del resto non riconosciuta da alcun tribunale, e io sono per carattere e per dialettica abituato ad aprire e a chiudere da me i miei sillogismi”. ” Non voglio certo rinnegare le mie convinzioni di perfetto anticlericale – continua ancora la lettera -, ma rispetto le posizioni diverse dalle mie e i sentimenti dei credenti di ogni fede, fermo restando che, come esiste libertà di culto, in una democrazia si deve riconoscere la libertà di non averne alcuno. Io ho detto ciò che penso da tutta la vita, e che cioè non esiste cittadinanza che non meriti d’essere rispettata e che la persona umana non si può circoscrivere alla sua sessualità , fermo restando l’assoluto rispetto verso i bambini e le persone non consenzienti. Ho partecipato all’Isola per il gusto di mischiare le carte e confondere i pregiudizi. Sono fiero d’avervi apportato, anche grazie a Lei, Ventura, argomenti e riflessioni che mai vi sarebbero altrimenti entrati. So di non essere piaciuto a tutti, ma io mi sono piaciuto molto” , ha concluso. Di seguito alcune delle sue perle emerse durante la puntata di mercoledì scorso:   “Il mio mandato è esautorato, esaurito. Non c’è più racconto. Temo che, se restassi, finirei per vincere. Ho partecipato per una rassegnata e decadente malinconia. Voglio tornare nel mio limbo, le dinamiche sono loro. Voglio dare l’esempio del signore anziano che si mette da parte. Mi sembrerebbe umiliante per me vincere questa piccola corsettina. Qua ci sono persone alla canna del gas, che non hanno forza contrattuale”, ha affermato. “Purtroppo sono tutti come Federico Mastrostefano. Non c’è più cultura. Il Paese è morto”, ha incalzato, puntando il dito contro la mediocrità del giovane prodotto di Uomini e Donne. “Se avete bisogno di me mi trovate in libreria. La mia pantomima della cultura è durata fin troppo. Da un momento all’altro questa telecamera diventerà buia e io sparirò. Non adduco pretesti di salute, anche se ho un’infezione, non è una malattia diplomatica la mia”, ha chiarito. “Lei sarà stanca di tanti interventi chirurgici”, ha puntato il dito contro Mara Venier. “Non adottate gli orfani, non ne vale la pena”, ha detto alla produzione, rea di aver acceso i riflettori sul figlio adottivo di Renato Zero. “Il presidente del Pd è inesistente. Finché la sinistra sarà clericale sarà solo una brutta copia della destra”, ha affermato, passando dall’illusione catodica ai drammi della politica. “L’omofobo è un omosessuale represso”, spaziando dai poteri politici a quelli clericali, “queste persone (il Papa, ndr) sono un danno per la società”. “Io pago le tasse e sono orgoglioso di farlo. Se non fanno questa legge delle due aliquote al 23 e 33 per cento, del meno tasse ma per tutti a cosa è servito Berlusconi? Cosa fa?”, ha osato infischiandosene della par condicio. “Lei mi ha salutato come un fico secco. Mi avete devitalizzato come scrittore”, ha infine concluso.

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