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31 Ottobre 2007 | Attualità

Calcio: diritti tv, accordo trovato

Le società di calcio di serie A hanno trovato l’accordo per la ripartizione dei diritti tv, al termine di una giornata definita “storica” dal ministro per le Politiche giovanili e le Attività sportive Giovanna Melandri. La formula è però “macchiavellica” “ E’ una giornata che non esito a definire storica. Con questa intesa vincono tutti ”, fa sapere attraverso una nota sul sito del suo ministero Giovanna Melandri. “ Non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta ” è invece il commento del presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese. L’accordo è stato approvato con 15 voti favorevoli su 19: Atalanta, Cagliari, Palermo e Siena hanno votato contro l’intesa . Dalla stagione 2010/2011 i proventi saranno suddivisi in tre parti: una che corrisponderà al 40% del totale e altre due che si divideranno equamente il restante 60%. La quota maggiore verrà suddivisa equamente tra le 20 società di serie A, il secondo 30% verrà ripartito in base al numero dei tifosi stabilito tramite un’apposita indagine demoscopia e alla grandezza della città della squadra. Il restante 30% sarà distribuito in base ai meriti sportivi, ossia tenendo conto dei risultati ottenuti dalle società nell’ultimo campionato e dalle posizioni in classifica occupate negli anni precedenti. In pratica, se prima tra i top team e le provinciali il rapporto dei guadagni era di 7 a 1, dal 2010 sarà di 4 a 1 . Sul campo potrebbe dire maggiore competitività per via di meno soldi da investire sul mercato per le big e maggiori possibilità economiche per le piccole. Chiaramente, Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli e Fiorentina rimango in mano a presidenti o a gruppi imprenditoriali che possono sborsare di tasca loro più soldi dei boss delle squadre che emergono dalla provincia (Atalanta, Siena, Cagliari, Empoli, ecc.). Ma questa è un’altra storia… “ Vincono le piccole – fa sapere la Melandri -, perché s’introduce una più equa distribuzione delle risorse che consente di accrescere la loro competitività e vincono le grandi, perché vedono doverosamente riconosciuto il loro contributo storico ed attuale al calcio italiano. Vince l’autonomia che ho sempre rispettato e che considero un valore fondamentale del mondo dello sport ”. “ Alla fine i presidenti hanno fatto propri i nostri suggerimenti – racconta Antonio Matarrese –, prendendo il nostro studio, quello elaborato dall’ufficio studi della Lega, come base della soluzione adottata. E’ una tappa non un traguardo. Non so chi sarà qui nel 2010, ma chi ci sarà troverà una Lega forte e autorevole ” Già il 2010. Anno delicato: la Nazionale campione del mondo dovrà difendere il titolo conquistato nel 2006 a Berlino passando dalle qualificazioni. Ulteriori terremoti potrebbero ripercuotersi dal palazzo al campo.

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