Non è la Rai, ma la legge a stabilire chi deve pagare il canaone e la legge dice che deve pagare chiunque possieda un apparecchio atto o adattabile a ricevere programmi tv. Questa la posizione dell’emittente, circa la polemica sollevata sulle pagine del quotidiano “La Repubblica”: la sede piemontese del Garante ha ricevuto una pioggia di ricorsi da parte di chi è stato invitato a pagare il canone pur avendo soltanto un computer e non un apparecchio televisivo. “Il canone televisivo è una tassa che viene pagata allo Stato in base alla legge e che lo Stato poi riversa alla Rai grazie al contratto di servizio. Le lettere che ingiungono di pagare il canone sono infatti firmate dal Sat (sportello abbonamenti tv) che dipende dal ministero dell’economia”, ha puntalizzato l’ufficio di stampa Rai. Non è dello stesso avviso il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli, che si è detto pronto a chiedere l’intervento del ministro e dell’Authority delle Comunicazioni: “Le lettere che ingiungono il pagamento del canone televisivo a chi possiede un pc o un videofonino firmate dal Sat (sportello abbonamenti tv) sono un atto illegittimo: questo della Rai e dell’organo del ministero dell’Economia è un inaccettabile attacco al popolo del web”. Per Adusbef e Federconsumatori è “un abuso, assimilare i personal computer, per i quali si chiede addirittura il pagamento del canone, ad un televisore”, In questo senso le due associazioni si sono dette “determinate nel denunciare gli abusi dell’agenzia delle entrate di Torino, che minaccia addirittura le ganasce fiscali per quegli utenti che non hanno un televisore, o perché hanno disdettato l’abbonamento, o perché non lo hanno mai avuto”
Canone anche per i pc: Repubblica attacca e la Rai si difende

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