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8 Aprile 2008 | Attualità

Canone Rai: Garante della privacy tira le orecchie agli ispettori

“Niente pressioni sugli utenti e informazioni più corrette da parte dei cosiddetti ‘ispettori Rai’ incaricati di contattare le  persone che non risultano abbonate per sollecitare la sottoscrizione del canone televisivo”, questo l’esordio del comunicato del Garante diretto agli ispettori per una maggiore correttezza e trasparenza nel momento in cui interagiscono con il pubblico. “Gli incaricati Rai che svolgono questo servizio per conto della Agenzia delle entrate devono tenere un comportamento trasparente e fornire agli utenti informazioni chiare sulla propria attività in modo da non ingenerare errori o equivoci sul loro effettivo ruolo”, spiega il Garante che ha specificato che “sono ancora numerose le segnalazioni che giungono all’Autorità in cui si lamentano comportamenti ritenuti irrituali di agenti Rai che, qualificandosi come ‘ispettori’, si presenterebbero presso le abitazioni e con toni minacciosi e con modalità considerate ‘inquisitorie’ o ‘intimidatorie’ procederebbero alla  ricerca degli evasori del canone televisivo e a sollecitare gli abbonamenti”. Sono stati segnalati anche casi in cui, di fronte alla titubanza dei cittadini nel fornire determinate informazioni, sono stati minacciati accertamenti nelle abitazioni. Entro il 30 aprile “aprile l’Agenzia  delle entrate dovrà comunicare al Garante le misure necessarie  impartite ai suoi agenti affinché i trattamenti dei dati siano conformi al Codice privacy. L’Agenzia dovrà  innanzitutto garantire che gli agenti Rai spieghino chiaramente agli utenti, senza artifici e senza indurli in errore, la loro esclusiva attività di promozione dell’abbonamento televisivo. L’Agenzia dovrà garantire, inoltre, che l’informativa sul trattamento dei dati indichi con precisione quali informazioni sia obbligatorio fornire e quali no. Da evitare, infine, pressioni indebite sugli utenti ‘minacciando’ controlli intrusivi  nelle abitazioni”. “Con un autonomo procedimento l’Autorità ha aperto un’istruttoria per verificare la corretta applicazione delle misure di sicurezza a protezione dei dati personali usati per il recupero dell’evasione del  canone televisivo”, ha concluso il Garante.  

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