“Il pluralismo della Rai non è solo una questione aritmetica ma va affrontato il problema di come il servizio pubblico racconta la complessità del paese”. Lo afferma il direttore generale della Rai Claudio Cappon ascoltato dalla commissione Vigilanza Rai sul tema del pluralismo e della presenza dei politici in tv. La Rai ha ricevuto critiche da entrambi gli schieramenti ma Cappon sottolinea: “I dati sul pluralismo ci confortano perché l’equilibrio tra i diversi soggetti è mantenuto, così come la presenza di politici in programmi non d’informazione, pur ravvivando il dibattito politico, è contenuto a livelli insignificanti, allo 0,1% dei palinsesti”. Per Cappon “il pluralismo non è solo politico” e ammette che “anche facendo attenzione con il bilancino a volte non siamo lo specchio del paese”. Gli esponenti dell’opposizione in commissione Vigilanza si sono lamentati di Raitre, considerata una rete troppo faziosa con programmi come “Blob” e il Tg3 e conduttori come Serena Dandini e Fabio Fazio. Lo stesso presidente della commissione Mario Landolfi fa un confronto tra i dati di settembre, ottobre e novembre del 2005 e gli stessi mesi del 2006 per segnalare la forte presenza nell’ultimo periodo di maggioranza e governo. Il portavoce di An Andrea Ronchi parla di “occupazione culturale oltre che politica in tutta la programmazione Rai”. La maggioranza ha risposto con dati del Centro di ascolto sul minutaggio incrociati a quelli Auditel che mostrano la presenza “dirompente” di Forza Italia in alcuni programmi di approfondimento, come “Porta a porta”, “Anno zero” e “10 minuti” del Tg2 o di An in “Primo piano”
Cappon, Rai rispetta pluralismo politico

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