Sono consultabili da oggi su internet gli archivi di Bettino Craxi, grazie a un accordo di collaborazione tra la Fondazione Craxi e il Senato della Repubblica. L’archivio è di oltre 400mila tra lettere, discorsi, appunti e documenti. “Caro Bettino, grazie di cuore per quello che hai fatto. So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità”. E’ un Silvio Berlusconi assai riconoscente quello che nell’ottobre 1984 scrive al presidente del Consiglio, Bettino Craxi, all’indomani dell’approvazione del cosiddetto decreto “salva Berlusconi”. La lettera che appartiene all’archivio è stata pubblicata dal quotidiano Repubblica. E’ il 16 ottobre, Canale 5, Italia Uno e Retequattro vengono oscurati perché trasmettono in diretta su tutto il territorio nazionale, nonostante il divieto imposto dalla legge. A distanza di quattro giorni, il governo Craxi vara un decreto legge, noto come “salva-Berlusconi”, che sana la situazione, consentendo a Fininvest di riprendere le trasmissioni. Pochi giorni dopo, il presidente di Fininvest scrive di suo pugno all’amico Bettino, assicurandogli che troverà il modo di contraccambiare al favore: “Spero di avere il modo di contraccambiarti – scrive il Cavaliere – ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titolo-tv prima della ripresa per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto – è la promessa di Berlusconi – il modo di fare qualcosa di meglio. Ancora grazie, dal profondo del cuore. Con amicizia, tuo Silvio”
“Caro Bettino…” firmato Silvio

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