L’avvocatura di stato replica al ministro Paolo Gentiloni sul caso Europa 7, che aveva affermato che l’avvocato dello stato Paolo Gentili ha assunto una linea di difesa che “non risponde all’indirizzo da me formalmente sollecitato”. L’avvocatura spiega che “non ha sostenuto la compatibilità comunitaria della legge Gasparri bensì, conformemente a quanto già sostenuto nelle osservazioni scritte, ha rilevato l’estraneità della legge Gasparri allo specifico problema riguardante la società Centro Europa Sette, problema che trae invece origine dalla legge Maccanico vigente nel 1999”. L’avvocatura ha comunque “informato la Corte di giustizia europea del progetto di modifica della legge Gasparri attualmente all’esame del Parlamento (ddl Gentiloni) e ha precisato che l’art.3 del ddl, se approvato, consentirebbe alla società Centro Europa Sette di ottenere le frequenze che attualmente non le sono state concesse”. L’avvocatura sottolinea peraltro di “avere sostenuto già nelle osservazioni scritte, e di avere ribadito nelle osservazioni orali, che è comunque possibile una interpretazione dell’ art. 23 della legge Gasparri secondo cui non sarebbe attualmente precluso a un operatore terzo acquistare frequenze radiotelevisive dagli operatori in esercizio”
Caso Europa 7, avvocatura replica a Gentiloni

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